Tra presente e futuro. L’aeroporto d’Abruzzo, tramite la Saga che ne gestisce i servizi, prende di petto l’emergenza covid ma al tempo stesso lavora per il futuro, approvando un piano industriale mirato alla ripresa dello scalo.
Il covid ha colpito duramente tutti gli scali aeroportuali italiani. Non fa eccezione l’aeroporto d’Abruzzo che nei primi 10 mesi dell’anno ha registrato una perdita secca del flusso passeggeri pari al 72% (passando da 612 mila e 166 mila). La settimana scorsa la Regione Abruzzo, ha stanziato un fondo di 800 mila euro proprio al fine di favorire la ripresa dei traffici aerei e turistici, gravemente compromessi. La Saga, la società che gestisce i servizi a terra dello scalo, ha pubblicato sul sito ufficiale un bando aperto a tutte le compagnie per individuare nuove rotte (Parigi, Berlino, Torino, ed altre) e si è messa al lavoro sulle strategie da adottare nel breve periodo, predisponendo un Piano industriale ad hoc. Così il presidente della Saga, Enrico Paolini.
“Abbiamo approvato un recovery airport plan – ha dichiarato – che è il primo in Italia. Ci poniamo il problema della strategia e del rilancio dello scalo. Nel 2021 prevediamo di riportare l’aeroporto al 60% dei passeggeri; nel 2022 al 100% e nel 2023 saremo pronti ad ambire all’obiettivo cui ambiamo, cioè il milione di passeggeri. Non sono solo numeri; il Piano – conclude Paolini – si compone di 30 pagine con tabelle, voli, mercato. Siamo un buon esempio e spero che la Regione ne faccia un punto di riferimento”.
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