Agenzia Entrate Pescara: “Su Imparato solo illazioni”, lo sostengono gli avvocati difensori dell’ex dirigente Giovanni Imparato, imputato per corruzione.
nella ricostruzione fatta dai legali di Imparato, Mercurio Galasso e Antonio Di Michele, a corredo del ricorso in Cassazione per la revoca dai domiciliari e contro la richiesta di giudizio immediato, si parla sostanzialmente di un grosso malinteso sulla prova che l’ex numero due dell’agenzia delle entrate di Pescara avrebbe intascato una tangente da 15 mila euro. Si trattava, secondo i legali, di un suggerimento scherzoso all’amico commercialista Paolo La Valle relativo alla percentuale di parcella che avrebbe dovuto chiedere alla Cros Srl , la società che, secondo l’accusa, Imparato avrebbe agevolato su un ricorso tributario, dietro compenso. A supportare la tesi, dicono ancora i legali, la mancanza di un nesso tra la presunta tangente e la sospensione delle procedure avviate da Equitalia. La prova della presunta mazzetta é emersa in un’intercettazione pochi giorni prima della sospensione di Equitalia in un tempo troppo limitato per consentire ad Imparato di agire in favore della Cros. Sullo sfondo resta l’episodio dello scambio di denaro filmato dalla Guardia di Finanza, anche quello dovrà essere abbondantemente chiarito dal collegio difensivo.