Aiuti mai arrivati ai terremotati: la Corte dei Conti condanna la Modavi alla restituzione di 80 mila euro per merce mai consegnata agli aquilani vittime del sisma del 2009.
Sulla vicenda anche diversi processi penali, partiti da una serie di segnalazioni nel 2010, a carico di 5 persone, presidente e 4 soci della Modavi Abruzzo, associazione che ha sedi in tutti Italia ed opera in convenzione con la Protezione Civile. Da quel processo condanna irrevocabile per un socio, Daniele Marinelli di 49 anni, mentre per gli altri quattro, tra cui il presidente Franco Giovagnoli, dopo la derubricazione del capo d’imputazione da peculato ad appropriazione indebita, Tribunale di Chieti e Corte d’Appello de l’Aquila hanno stabilito il non luogo a procedere per difetto di querela. Ieri la dura condanna del vice procuratore della Corte dei Conti Roberto Leoni che ha intimato la restituzione alla Regione Abruzzo di 80 mila euro ai vertici dell’associazione. Secondo quanto segnalato e poi accertato dagli inquirenti, la Modavi raccolse beni quali scarpe, ciabatte, pannolini e piccoli elettrodomestici da varie società in Italia, ed invece di donarle alle popolazioni colpite dal sisma, le hanno messe in vendita in mercatini rionali della Provincia di Chieti ed anche in diversi negozi, tra cui uno a Roccamontepiano da dove partirono le prime segnalazioni. Durissimo il vice procuratore nella relazione sulle motivazioni della condanna:
“Venire meno agli obblighi convenzionali – scrive Leoni – ha ineluttabilmente creato una smagliatura nel sistema poichè la Regione Abruzzo, nel dipanarsi della complessa azione assistenziale, ha avuto solo figurativamente la collaborazione di Modavi, i cui rappresentanti hanno agito a proprio vantaggio.”