Allarme funghi tossici nella Marsica, si tratta della Clitocybe amoenolens, una varietà simile ad una commestibile, ma che provoca una grave intossicazione.
A lanciare l’allarme è il Gema (Gruppo ecologico micologico abruzzese) che spiega che il fungo viene spesso scambiato con altri esemplari mangerecci della famiglia Clitocybeae (Lepista inversa e Lepista gilva) e con il Pleurotus eringy.
Questo fungo ha un aspetto particolarmente invitante, è carnoso e ha un ottimo profumo, e prolifera nelle pinete dove sono presenti anche i cedri. La sua pericolosità deriva dal fatto che l’intossicazione presenta sintomi tardivi, che si sviluppano anche dopo le 48-72 ore, che si aggravano in base alla quantità di funghi ingeriti e che possono protrarsi fino a 2 mesi. Attenzione dunque a: aumento della temperatura corporea, arrossamenti e dolori di piedi e mani.
Non essendo stato ancora attivato l’ispettorato micologico, il Gema si fa carico di controllare i funghi in sede.