Tre progetti già finanziati ed un quarto da finanziare entro l’anno per la campagna “Alleva la speranza” promossa da Legambiente in collaborazione con Enel. L’iniziativa era stata anche oggetto di una puntata de Il lato positivo.
Negli eventi sismici del 2016 e 2017 sono stati molti gli allevatori costretti a chiudere le loro attività a causa degli enormi danni subiti. Su ben 4 regioni italiane, lazio, Umbria, Marche e Abruzzo quasi un intero tessuto economico spazzato via. Nonostante tutto molti hanno scelto di ripartire magari diversificando la propria attività, ma spesso non è facile andare avanti con i pochi mezzi a disposizione. A questo variegato mondo si rivolge la campagna di Legambiente in collaborazione con Enel, “Alleva la speranza”: venti progetti di allevatori ed allevatrici da sostenere nell’arco di due anni attraverso un crowfunding sulla piattaforma PlanBee che ha raccolto fin d’ora oltre 31 mila euro. Questa mattina annunciato il terzo progetto, alla presenza del dirigente Enel Pasquale Angelini che ha spiegato quali sono le condizioni attraverso le quali l’Enel decide di contribuire, imprese per lo più famigliari e forte spirito di resilienza, e Luca Colantonio di Legambiente:
L’obiettivo della nostra campagna – ha detto Colantonio – è di aiutare questi allevatori a realizzare i progetti che, nonostante le grandi difficoltà riscontrate nel post terremoto, stanno cercando di portare avanti. Per questo crediamo nell’importanza di raccontare e sostenere le loro storie, fondamentali anche per le comunità in cui vivono. Con questa iniziativa – conclude Colantonio -vogliamo continuare a costruire un contributo concreto alle famiglie e ai giovani di questi territori.”
Il progetto presentato stamane riguarda la realizzazione di un fienile nell’azienda di Massimo Pierascenzi di Valle Castellana. A causa del terremoto ha dovuto chiudere la propria attività e vendere le sue mucche da latte e da macello e reinventarsi coltivatore di farro e venditore di legna:
“Con questo contributo voglio ripristinare il fienile – ci racconta Pierascenzi – un piccolo passo per avviare di nuovo l’allevamento delle mucche che prima del terremoto e della neve di gennaio 2018 era il centro della mia attività e che sono stato costretto ad abbandonare in quanto non ero più in grado di dare loro cibo e riparo sicuro. Oggi mi occupo di attività di manutenzione e pulizia dei terreni coltivati, produco patate, farro, coltivo prati ed erbario ed ho un castagneto con 200 piante di marroni. Attività che integro con la vendita del fieno e della legna da ardere.”