Le linee guida sull’Edilizia Popolare in Abruzzo illustrate ieri dal governatore Marsilio e dall’assessore regionale Liris, analizzate e commentate da maggioranza ed opposizione prima di discuterne in aula.
Si parla di assegnazione di alloggi popolari in Abruzzo nel documento presentato ieri pomeriggio in Conferenza Stampa dal Presidente Marsilio e dall’Assessore regionale Guido Liris: linee guida da sottoporre al vaglio del Consiglio Regionale, ma già si registrano le prime reazioni. Le positive provengono, ovviamente, dalla maggioranza anche se con qualche distinguo. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Guerino Testa:
“Ciò che ci sta a cuore ed è nelle nostre priorità – scrive Testa in una nota – è di restituire alla società abruzzese il principio dei giusti diritti e doveri per tutti. In ogni ambito d azione. Le abitazioni rappresentano una tematica importante, una delle condizioni base per una vita dignitosa ed era doveroso intervenire per evitare ulteriori discriminazione tra i cittadini . Un obiettivo perseguito da questo Governo regionale sin da subito ed oggi arriva una risposta concreta per i nostri cittadini.”
Di legge già esistente parla, invece, il presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri lui stesso promotore di una norma passata nella scorsa legislatura:
“Bene ha fatto il presidente Marsilio – dice Sospiri – ad amplificare questa norma che, va ricordato, abbiamo fortemente voluto far approvare per rimettere ordine in un settore caratterizzato da molte problematiche soprattutto legate agli abusivi e ai pregiudicato che spesso occupano case popolari senza averne diritto a discapito di chi è in graduatoria da mesi.”
Sul fronte critiche da segnalare quelle del Gruppo Consigliare in Regione del Partito Democratico che parla di:
“Una propaganda di distrazione di massa si rischia di non affrontare un riordino complessivo della legge 96 del 1996 che non è in grado più di dare risposte vere al bisogno dei cittadini.”
Mentre l’affondo più circostanziato è quello dell’attuale vice presidente del Consiglio Regionale, esponente del M5S e con alle spalle mille battaglie sul rispetto delle regole e della legalità nei quartieri popolari, Domenico Pettinari:
“Non c’era ragione di apportare queste modifiche – dice Pettinari- perché la legge c’è, va soltanto applicata. Piuttosto credo che molte questioni non vengano risolte da queste linee guida, a cominciare dai condannati che non possono accedere, nel mio emendamento presentato a supporto della legge approvata nella scorsa Legislatura parlavo di condannati in generale, qui invece si fa riferimento a condanne minime di tre anni, voglio ricordare a Marsilio che numerosi reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti vengono puniti anche con pene inferiori. Così come i cosiddetti nullatenenti che riempiono gli alloggi di beni di lusso e vanno in giro con auto da 80 mila euro, non mi risulta ci siano misure a loro carico e poi la questione delle utenze che vengono accordate senza un titolo abitativo, avevo già chiesto di attivare un protocollo d’intesa con i vari gestori per negare allacci a chi non ha questo titolo, invece che concederli di fronte ad una semplice richiesta, bene in questo documento illustrato da Marsilio non c’è traccia di questo.”
Parla invece, senza mezzi termini, d’incostituzionalità l’Unione Inquilini, specie nella parte relativa agli extracomunitari. Nel documento Marsilio-Liris si fa riferimento all’obbligo della presentazione di dichiarazione di reddito anche all’estero per extra comunitari in generale, non tenendo conto che il Governo ha annunciato di voler rendere pubblica una sorta di black-list di paesi non europei, in assenza di questa lista la Regione non può fare una generale discriminazione:
“Come se bastasse colpire qualsiasi extracomunitario in questo paese – fa notare Walter Rapattoni segretario regionale di Unione Inquilini – per accaparrarsi il consenso dell’opinione pubblica. Così com’è la norma potrebbe essere impugnata per incostituzionalità. Ci saremmo invece aspettati – spiega Rapattoni – misure più concrete per aumentare l’offerta abitativa, il modo c’è, ad esempio acquistando case a prezzo di costo nel grande panorama d’immobili invenduti nella nostra Regione o alienando allo scopo numerose strutture pubbliche in disuso. Restiamo, comunque, pronti – conclude Rapattoni – ad un confronto auspicando sul fatto che questo provvedimento possa essere ancora modificato.