Patrizio Schiazza, presidente dell’Associazione “Ambiente è/e vita” plaude all’assegnazione in anticipo dei fondi per la governance delle Riserve Naturali in Abruzzo, ma chiede anche una rimodulazione.
“Bene l’assegnazione, operata con netto anticipo rispetto alle annualità precedenti dalla Giunta Regionale su proposta del Vice Presidente Emanuele Imprudente con la D.G.R n.190 del 10/04/2020, dello stanziamento ordinario 2020 destinati alla governance delle Riserve Naturali Regionali, ma ora si apra un confronto sulla rimodulazione dei Fondi della Programmazione Comunitaria 2014/2020 ed una stagione di riforme. Il tutto per garantire continuità e ripresa ad un settore strategico, qual’è quello delle aree protette, per la Regione Abruzzo”.
In primo luogo va rivolto un plauso alla Giunta Regionale ed al Vice Presidente Imprudente – si legge nella nota – per aver anticipato con la DGR n. 190 del 10/04/2020, rispetto alle annualità precedenti, l’assegnazione dei fondi ordinari necessari al perseguimento delle finalità di istituto delle Riserve Naturali Regionali permettendo ai Comuni, ed ai soggetti convenzionati per la gestione, di poter disporre della necessaria liquidità atta a garantire l’erogazione dei servizi ed il almeno mantenimento della base occupazionale. Un provvedimento che, peraltro si caratterizza sia per aver allargato la platea delle Riserve finanziate (si sono aggiunte le cosiddette Riserve della Costa Teatina) senza aver operato tagli alle altre aree protette beneficiarie del contributo e sia per aver anche previsto € 70.000 per interventi di contenimento della popolazione di ungulati e per azioni di risarcimento danni, € 50.000 per studi scientifici ed attività promozionali, € 95.000 per azioni a favore della conservazione dell’Orso Bruno Marsicano.
“Detto questo, però, come già manifestato da Ambiente e/è Vita Abruzzo ( che ha avuto in questo periodo una proficua e costante interlocuzione con i vertici istituzionali regionali) con una missiva trasmessa all’attenzione del Presidente della Giunta Regionale e del Vice Presidente e che si procederà ad inoltrare anche alla Presidenza del Consiglio Regionale ed ai Capigruppo, si rende necessario aprire una stagione di riforme e di politiche attive a sostegno del sistema delle aree protette regionali. Un sistema che ,al netto dei siti della Rete Natura 2000 e dei Parchi territoriali Attrezzati, conta 25 Riserve Naturali ed un Parco Regionale. Ed un sistema che garantisce nei periodi di massima fruizione ,considerato l’ insieme degli addetti ( coordinatori, professionisti, collaboratori, guide, educatori ambientali faunisti, botanici, impiegati per front office- informazione turistica, operai per la manutenzione, stagisti e volontari),occupazione ad un numero di unità di gran lunga superiore alle 150. A questo va, inoltre, aggiunto l’indotto che vede coinvolte molte delle imprese locali ed artigiane che assicurano forniture e servizi ( es: tagli boschivi, materiale vario, manutenzione e gestione dei servizi informatici, gadget, stampe e produzioni video), bar, ristoranti e strutture recettive che oramai vivono in simbiosi con le Riserve naturali ed hanno strutturato un rapporto fiduciario di valenza sociale con indubbi risvolti economici. Una rete, quindi, di relazioni rodata e che ha talvolta consentito, soprattutto nelle aree interne, la permanenza di piccoli presidi produttivi. Appare ovvio che parte di queste attività era ed è finanziata con il contributo ordinario assegnato dalla Regione Abruzzo , ma una parte aveva indubbia derivazione dalle tante attività straordinarie svolte dalle aree protette e dall’utilizzo di fondi straordinari ( es: PSR 2007/2013 misura 3.2.3., Par Fas 2007/2013 e POR FESR Abruzzo 2014/2020 Asse VI ).”