“Anatra zoppa” ad Avezzano: parte il ricorso al Consiglio di Stato, mentre altri consiglieri chiedono una sospensiva al Tar in attesa che si chiarisca la situazione.
Regna l’incertezza più assoluta al Consiglio Comunale di Avezzano dopo la sentenza del Tar che ha di fatto accolto il ricorso dell’ex sindaco Di Pangrazio, battuto alle ultime amministrative dall’attuale sindaco Gabriele De Angelis, ma comunque forte, secondo i giudici del Tar, di una maggiore rappresentanza in assise civica, con 13 consiglieri, contro nove. Classico esempio di “anatra zoppa” che in base al testo unico sugli enti comunali, secondo Di Pangrazio ed i giudici stessi del Tar, non consentirebbe all’attuale primo cittadino di governare. Interpretazione diversa quella del legale di De Angelis, l’avvocato Bruno Capponi, Ordinario della Facoltà di Giurisprudenza alla Luiss di Roma, che nella mattinata di ieri ha depositato il ricorso al Consiglio di Stato, ottenendo una sospensiva d’ufficio, nella speranza di una revoca definitiva del dispositivo dei giudici amministrativi de L’Aquila. Un ricorso basato sul fatto che ci sarebbe un’errata interpretazione delle norme del Testo Unico in materia elettorale lì dove il Consiglio di Stato ha già affermato che il principio di governabilità é prevalente su quello della rappresentatività. Da questo punto di vista, secondo quanto indicato nel ricorso di Capponi, la sentenza del Tar presenta non poche incongruenze sulle quali devono decidere i giudici del Consiglio di Stato. Parallelamente, cinque consiglieri sui sei direttamente coinvolti dalla sentenza del Tribunale Amministrativo, hanno presentato un ricorso in Appello evidenziando, a loro dire, quello che potrebbe rappresentare un danno irrimediabile qualora divenisse esecutiva la sentenza del Tar. In attesa che la questione venga definitivamente chiarita, non sono escluse strade alternative per il sindaco De Angelis che da una parte smentisce l’ipotesi di eventuali inciuci, dall’altra si guarda intorno alla ricerca di alleanze credibili come quella con l’Udc di Leonardo Casciere, con l’obiettivo di assicurare al capoluogo marsicano un governo di salute pubblica a discapito di un commissariamento da più parti considerato deleterio per il territorio.