Rapporto Anbi: in Abruzzo i primi sintomi della crisi idrica

Dopo un inverno con scarso innevamento sull’Appennino ed una primavera povera di pioggia, i sintomi della crisi idrica sono evidenti in Abruzzo: lo rivela il rapporto settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche

Precipitazioni ai minimi, invasi semivuoti e razionamenti. Dalle colline teatine alla costa pescarese, dalla Val Pescara fino al confine con le Marche, le precipitazioni nell’anno idrologico sono ai minimi; fanno eccezione la piana del Fucino e la costa vastese, dove le piogge sono rimaste nella media.

Nel mese di maggio la fascia collinare litoranea, soprattutto quella centro-meridionale, ha registrato un deficit pluviometrico fino a -87,7% sulla costa pescarese mentre, per paradossale contrappasso, le piogge sono state superiori alla media (+93%) nelle zone montane della provincia aquilana.

Il perdurare di questa situazione idrologica “a macchia di leopardo” fin dall’estate 2023 comporta che anche zone dove l’acqua non è mai mancata, ora si trovino alle prese con razionamenti e limitazioni: nella Valle Peligna, zona idricamente ricca, si sta sperimentando per la prima volta l’interruzione delle erogazioni per 3 giorni a settimana, consentendo alla vasca per l’irrigazione (“Sulmona”, che serve metà valle) di riempirsi, nonostante le esigue portate del fiume Gizio; qualora le temperature dovessero mantenersi più alte della media e le piogge a latitare, tale provvedimento dovrà essere esteso ad altre 13 vasche del comprensorio con pesanti ripercussioni sulle produzioni agricole della zona.

Esemplare della gravità della situazione, che si va delineando, è lo stato del bacino di Penne, che a fine maggio era riempito solo per il 33% della sua capacità, registrando un livello idrico, inferiore di oltre 10 metri all’anno scorso e sceso di un ulteriore metro nei primi 12 giorni di giugno; normalmente in questo periodo, grazie alla fusione nivale ed alle piogge di maggio, l’invaso contiene volumi pari a circa 8 milioni di metri cubi, mentre attualmente è al di sotto dei 3 milioni. In assenza di significative precipitazioni, già a luglio non ci sarà acqua per le campagne.

Paolo Durante: