Anno giudiziario Corte d’Appello, in Abruzzo aumentano i reati commessi da minori

Inaugurato questa mattina il nuovo anno giudiziario in Corte d’Appello All’Aquila. Preoccupano i reati commessi da minori

Nella relazione della presidente Fabrizia Francabandera sullo stato della giustizia il bilancio evidenziato è buono sia nel settore civile che penale ma permangono delle criticità e in particolare quella che riguarda gli adolescenti e i reati da loro commessi che sono in aumento.

La relazione si è aperta con una precisa richiesta al CSM: nominare i vertici degli uffici abruzzesi, il presidente del tribunale dell’Aquila su tutti. In entrambi i settori c’è stata una riduzione delle pendenze ma la nota dolente è l’arretrato ultra triennale con gli unici esempi virtuosi di Chieti e Pescara. Buoni risultati anche degli uffici dei giudici di pace. La presidente Francabandera ha fatto riferimento anche al Pnrr e alle riforme.

C’è stata una diminuzione dei reati denunciati nel distretto e scende, seppur di pochissimo, il numero di femminicidi mentre aumentato i reati commessi da minori. Dei problemi poi si sono creati, si legge nella relazione, anche con l’arrivo di ragazzi ucraini per inserimento a scuola e altro. Riemerge anche il tema della necessità di una cittadella della giustizia minorile di cui si parla dal 2009. Inoltre uno spaccato anche sulla situazione carceraria in Abruzzo con i numeri della popolazione detenuta. Non ci sono problemi di sovraffollamento, si legge nella relazione. Nel carcere aquilano, sorvegliato speciale per la presenza del boss Matteo Messina Denaro, ci sono ad esempio 162 detenuti di cui 121 in 41 bis. Un’altra criticità è quella del quadro delle risorse ordinarie. Nonostante alcune assunzioni c’è carenza di personale amministrativo e magistrati e ancora si rilevano problemi legati alla ricostruzione del palazzo di giustizia, sebbene molti interventi siano stati fatti. In Corte d’Appello a L’Aquila, infine, si registra un incremento delle iscrizioni per delitti contro le fasce deboli e dunque violenze e maltrattamenti in famiglia.