Non si placano le polemiche a Rosciano per il cambio della guardia alla gestione dell’asilo nido comunale. Le mamme ritirano i bambini ed attendono un confronto con il sindaco.
Mamme di Rosciano in rivolta per il caos all’asilo nido comunale, il sindaco Alberto Secamiglio accetta il confronto con una riunione che si terrà lunedì prossimo, ma intanto i bambini restano a casa fino a quando non verrà fatta chiarezza. I fatti: la Cooperativa Se.Ri.Co. che fino ad un mese fa gestiva il servizio con un personale di 6 unità, 5 maestre e la direttrice, ad inizio aprile ha comunicato ufficialmente la sua rinuncia perché in stato di liquidazione volontaria, in realtà per la scarsa remunerazione prevista a fronte dei servizi prestati. Il 30 aprile riunione in Comune con la nuova cooperativa, quella giunta seconda al bando di due anni fa, la Nuovi Orizzonti di Sulmona. In questa occasione la rappresentante legale, Candida D’Abate, avendo ricevuto ufficialmente l’incarico solo fino al termine della stagione, ovvero il 31 luglio, non ha potuto far altro che proporre un contratto a tempo determinato, ma con buone probabilità di riconfermare il rapporto di lavoro a partire da settembre. Su questo punto il personale in uscita dalla Se.Ri.Co. avrebbe puntato i piedi, secondo quanto ci ha riferito la D’Abate, costringendo la “Nuovi Orizzonti” a ricorrere a personale esterno per non far venir meno la continuità del servizio ed evitare la chiusura dell’asilo. Su queste nuove figure le mamme avanzano non poche perplessità temendo si tratti di personale non adeguatamente qualificato. In questo scenario pesa non poco, sempre secondo le mamme, l’atteggiamento dell’amministrazione comunale che avrebbe gestito l’emergenza con colpevole ritardo, visto che già da gennaio la Se.Ri.Co. aveva comunicato l’impossibilità ad andare avanti. 24 famiglie, di fatto, non adeguatamente informate ed avvisate all’ultimo istante, e che si sono trovate dalla sera alla mattina ad affidare i propri piccoli a degli “estranei”. Lunedì nuovo incontro in Comune alla presenza intanto del sindaco, dei rappresentanti della nuova cooperativa e delle mamme che non chiedono altro che la continuità della proposta educativa confermando lo stesso personale, o che comunque si faccia piena chiarezza sulle modalità di vigilanza del servizio.