“Autismo d’Abruzzo Onlus” segnala le storie di 3 bambini che per le cure riabilitative, come indicato dalla Asl di Chieti, devono recarsi in una struttura distante 80 Km.
Di seguito la nota diffusa dall’associazione.
“Tre bambini, tre vite sospese, tre famiglie in ostaggio di una burocrazia sorda e crudele. Noi come associazione ci limitiamo a segnalare ciò che è ampiamente documentato e che sta generando certamente disagi alle famiglie e toglie ogni giorno prospettive ai 3 bambini autistici residenti nei comuni di Francavilla al Mare (4 anni), Miglianico (11 anni) e Chieti (7 anni).
Dopo mesi di attesa, grazie al supporto di Autismo Abruzzo e all’Avvocato Gianni Legnini, le famiglie hanno presentato ricorsi d’urgenza. Il Tribunale di Chieti ha accolto le richieste (22 e 25 novembre, 3 dicembre 2024), ordinando alla Asl di attivare immediatamente i percorsi riabilitativi e condannando la stessa al pagamento delle spese legali.
A seguito della notifica delle 3 ordinanze la Asl ha incaricato il proprio legale di proporre alle 3 famiglie la “presa in carico” in una struttura accreditata che si trova a Vasto Marina, distante circa 80 km dai comuni di residenza delle famiglie. Affrontare 3 o 4 volte alla settimana un viaggio di andata e ritorno per somministrare terapie da 90 minuti significherebbe annullare qualsiasi beneficio, creerebbe stress oltre che un incalcolabile rischio dovuto dal viaggio. Costringere un bambino autistico a un viaggio estenuante di 3 ore complessive, più volte a settimana, è una scelta crudele e inaccettabile ed è sconcertante che la Asl, deputata alla cura e alla salute delle persone, imponga tale soluzione.
La ASL di Chieti preferisce sperperare risorse pubbliche in battaglie legali perse in partenza, piuttosto che investire nella salute dei suoi cittadini più vulnerabili. Una scelta inaccettabile, un’offesa alla dignità umana. Una preoccupante miopia, che antepone i freddi numeri di bilancio al calore umano della cura. Una scelta che grida vendetta, un pugno nello stomaco per chi crede nella sanità pubblica. Non possiamo più tollerare che la salute dei nostri figli sia ostaggio di calcoli economici e cavilli burocratici. La ASL di Chieti deve assumersi le sue responsabilità, ora!
Paradosso dei paradossi: la ASL non ha limiti di budget per difendere l’indifendibile, ma non trova fondi per curare i bambini. Una vicenda intollerabile, una vergogna nazionale. Il tempo dei bambini non si misura in giorni, ma in opportunità mancate, in progressi negati, in vite compromesse. La ASL deve agire, e deve farlo con urgenza.
Abbiamo provato in tutti i modi a far comprendere alla Asl la necessità e l’urgenza di cura dei tre bambini… ma per ora nulla di fatto. Ci accingiamo a presentare un ricorso sul merito presso Il Tribunale di Chieti per affermare ancora una volta il diritto di libera scelta per il paziente e il diritto ad avere le prestazioni, specie per bambini autistici, nei pressi della loro residenza. La Sentenza n. 62/2020 del Tribunale di Vasto, proprio contro la ASL di Chieti, ha ribadito la necessità dell’erogazione delle prestazioni nei pressi del luogo di residenza ma questo richiamo, anche in sede di dibattimento in Tribunale, non è stato minimamente considerato da parte della ASL e dei suoi referenti.
Restiamo fiduciosi che con l’approssimarsi del 2 aprile, giornata dedicata alla sensibilizzazione sull’autismo, l’attenzione delle Istituzioni possa dare immediata attuazione alle prestazioni rivendicate dalle famiglie e sancite dalle Ordinanze senza attendere l’esito dell’ulteriore giudizio sul merito.
Chiediamo al Presidente Marsilio e al Ministro della Salute di intervenire immediatamente affinché la Asl rispetti le sentenze e garantisca cure adeguate nei territori di residenza. Il tempo dei bambini non si misura in giorni, ma in opportunità mancate”.