Prosegue la difficile trattativa sulla riconversione della Honeywell di Atessa che chiuderà definitivamente lo stabilimento il prossimo 2 aprile. Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere.
Con la chiusura definitiva della Honeywell di Atessa si apre il difficile iter per la riconversione e la ricollocazione di circa 340 dei 420 dipendenti dello stabilimento, visto che una ottantina di loro manterrà il posto di lavoro anche dopo che l’azienda avrà chiuso i battenti. I sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e i rappresentanti dell’azienda dei turbocompressori ieri si sono incontrati al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico per proseguire la trattativa aperta già in fase di vertenza. Da rilevare anche i danni che la chiusura di Honeywell arreca all’indotto con l’annunciata riduzione del personale nelle piccole imprese che operano nel settore. I nodi principali del tavolo restano tre: il prolungamento degli ammortizzatori sociali, sulla cui erogazione dovrà esprimersi il Mise, sentito il Ministero del Lavoro; la riconversione dello stabilimento, al momento ferma al palo, e gli incentivi ai dipendenti per abbandonare da subito il posto di lavoro. Temi al centro dell’incontro di oggi pomeriggio nello stabilimento ad Atessa. La cifra presentata dall’azienda- evidenziano i sindacati- non ha convinto le parti sociali, che sperano di ottenere qualcosa in più. Per quanto riguarda l’ipotesi di una possibile riconversione della fabbrica al momento la proposta avanzata al Ministero da parte di un’azienda del settore dei turbocompressori, lo stesso della Honeywell, non è stata accolta. Fim Cisl, Fiom Cgil e UilmUil hanno sollecitato l’azienda chiedendo un impegno a trovare un possibile sostituto. I sindacati, intanto, ha dichiarato al Tg8 il segretario provinciale della Fiom Cgil di Chieti Davide Labbrozzi, sperano nel prolungamento degli ammortizzatori sociali e attendono la conferma da parte del Ministero. Il tavolo è stato aggiornato al prossimo 16 febbraio, data in cui potranno essere presenti anche le Rsu di stabilimento e in cui si cercherà di ottenere un accordo quadro che contempli tutti i temi in discussione, a partire dall’incentivo, la cui cifra potrebbe essere perfezionata proprio in quella sede.