Il Ministero del lavoro autorizza l’integrazione salariale per 337 dei 420 dipendenti della Honeywell di Atessa. Melilla “non lasciare soli i lavoratori”.
Individuare un percorso che porti al mantenimento dell’attività nel sito della Honeywell di Atessa e alla conseguente rioccupazione dei lavoratori e alla costituzione di un apposito gruppo di lavoro presso il Mise con i sindacati, Invitalia e il Ministero del Lavoro. Dopo le rassicurazioni del Governo i sindacati e il parlamentare abruzzese di Art 1 Mdp Gianni Melilla chiedono che vengano mantenuti gli impegni dopo che il Ministero del Lavoro ha autorizzato per l’azienda la concessione del trattamento d’integrazione salariale straordinario per un numero massimo di 337 dipendenti su un organico di 420 unità, dopo la stipula di un contratto di solidarietà avvenuto il 16 marzo per il periodo 3 aprile 2017 – 2 aprile 2018. La notizia è stata ufficializzata dal ministro del Giuliano Poletti, al Question Time alla Camera, illustrando le iniziative per salvaguardare posti di lavoro e la continuità produttiva dello stabilimento dopo i diversi incontri tra il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, i sindacati e la Regione Abruzzo.
height=315Il ministro Poletti ha parlato della ” richiesta all’azienda di posticipare i termini della chiusura attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori, che permettano una proficua attività di ricerca di nuovi imprenditori e la costituzione di un apposito gruppo di lavoro presso il Mise con i sindacati, Invitalia e il Ministero del Lavoro. Il primo incontro è stato fissato per il 4 dicembre prossimo. Si chiede anche un impegno economico dell’azienda per favorire questo processo di rioccupazione nei modi che Governo, istituzioni locali e sindacati individueranno. Il Ministero del Lavoro continuerà a monitorare i futuri sviluppi di questa situazione”.
L’on Melilla, firmatario con altri parlamentari dell’interrogazione, ha affermato “Prendiamo atto che il Governo ha assunto impegni importanti sulla vertenza Honeywell di Atessa. Impegni che vanno nel senso della riconversione di questo sito industriale e della reindustrializzazione favorendo nuovi investimenti produttivi nella Val di Sangro. Prendiamo atto di quanto detto e verificheremo la coerenza del Governo nei prossimi mesi. I 420 lavoratori dipendenti della Honeywell e i 150 dell’indotto non vanno lasciati soli e le istituzioni, a partire dal Governo, devono chiedere e pretendere dalla Honeywell una chiara assunzione di responsabilità sociale nei confronti dei suoi lavoratori. Delocalizzare la fabbrica di Atessa in Slovacchia è una scelta inaccettabile dopo che la Honeywell ha usufruito per anni di contributi pubblici e sgravi fiscali dalla Stato italiano”.