Atessa: la Sevel ai cinesi? Sindacati preoccupati

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I sindacati preoccupati per il futuro della Sevel di Atessa dopo la notizia di una possibile alleanza dell’azienda con i cinesi. Appello alle istituzioni.

Sindacati preoccupati dopo le indiscrezioni su una possibile alleanza  del gruppo Fca e una società cinese che potrebbe avere ripercussioni sulla Sevel di Atessa. Nello stabilimento si vive un momento di grande preoccupazione ed incertezza. L’annunciato addio di Sergio Marchionne alla guida del gruppo italo-americano e la realizzazione del nuovo modello di Ducato programmata per il biennio 2019-2020 pongono diversi interrogativi. I sindacati sperano che siano solo indiscrezioni e comunque evidenziano che sono contrari a un’operazione del genere perchè sarebbe un impoverimento per l’Italia e chiedono un tavolo urgente con Regione ed azienda.

Nicola Manzi, Davide Labbrozzi, Domenico Bologna segretari della Uilm-Uil, della Fiom-Cgil e della Fim-Cisl ricordano che “Nell’insediamento produttivo di contrada Saletti il record di 290.009 furgoni del 2016 sta sfiorando pericolosamente la capacità massima produttiva della fabbrica che è di 300mila veicoli. Anche i ritmi di lavoro sono incessanti, con ricorsi sistematici a giornate di straordinario e un sistema di metrica del lavoro e di riduzione dei tempi “morti” sulle linee, l’Ergo Uas, che non ha mai davvero ingranato. Dal punto di vista strutturale e infrastrutturale poi, la Sevel scricchiola. Pioggia, vento, caldo, maltempo, rifornimento idrico, elettricità, viabilità, percorribilità e velocità dei collegamenti, ferrovia e porto troppo lontani o troppo poco accessibili, sono tutte questioni che pesano sullo stabilimento visto che non sono mai state risolte dai governi regionali. A ciò va ad aggiungersi l’ipotesi cinese rilanciata da Automotive News. Sembra che Fca abbia rifiutato la proposta di acquisto cinese mentre la Cina continua la sua politica di acquisizione dei marchi nel mondo dell’auto. In Europa controlla già la Volvo e costruttori cinesi sono già partner di Psa, Renault, Toyota, Honda e anche di Fiat per la sola produzione di auto in Cina. Sulla Sevel di Atessa abbiamo una certezza: il Ducato ha la leadership nel mercato europeo, un patrimonio difficilmente trasferibile. Sarebbe da capire cosa c’è di vero in questo interesse della Cina visto che variazioni di questo genere determinano conseguenze importanti sul destino di migliaia di lavoratori e sulle oscillazioni di mercato”.

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