Ad Atessa protesta contro il progetto di trattamento dei rifiuti sanitari della ditta Di Nizio; al centro delle polemiche anche il contestato depotenziamento dell’Ospedale “San Camillo”.
Ospedale sì e subito, rifiuti sanitari a rischio infettivo no: lo hanno ribadito a gran voce anche oggi il Comitato cittadino Val Sangro per la Tutela del Territorio e il Comitato spontaneo in difesa del Territorio per la Rete Ospedaliera insieme alle associazioni ambientaliste, guidati dal sindaco di Atessa Giulio Borrelli.
Dopo il preavviso di rigetto da parte del Comitato Via regionale, orientato verso un nuovo no al progetto per la realizzazione in Val di Sangro di un altro impianto per il trattamento di rifiuti, prosegue ad oltranza la battaglia. La società “Di Nizio Eugenio” già contesta il parere della commissione comunale sulla Vinca e preannuncia il suo ricorso alla magistratura amministrativa.
I manifestanti oggi, 19 settembre, hanno ribadito che, se la richiesta della Di Nizio fosse autorizzata dalla Regione, la Val di Sangro diventerebbe la discarica nazionale dei rifiuti sanitari, visto che arriverebbe nel territorio oltre un quarto degli scarti a rischio infettivo di tutta Italia.
Una nuova manifestazione di protesta si terrà il prossimo ottobre insieme ai rappresentanti degli agricoltori e di altre categorie produttive della zona .
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