“Il Nuovo Piano d’Assetto della Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri”: è stato questo il titolo del convegno svoltosi ad Atri alla presenza di cittadini, tecnici e portatori d’interesse.
Il nuovo piano è un documento utile a tutelare l’area protetta e ad identificare e pianificare le attività che si possono e che non si possono svolgere al suo interno. Era presente all’incontro anche il presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi. Ciascuna Riserva Naturale Regionale si è dovuta dotare di un Piano d’Assetto Naturalistico (PAN) ed è per questo motivo che allo scadere del precedente , nel 2009, il Comune di Atri ha istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, coordinato dal prof. Piero Rovigatti, per gettare le basi per la creazione di un nuovo Piano.
L’Assessore all’Urbanistica Domenico Felicione precisa che ” ll Nuovo Piano d’Assetto della Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri prevede l’identificazione e la localizzazione delle caratteristiche geologiche, floristiche, faunistiche e paesaggistiche da proteggere e delle risorse naturali da valorizzare anche con il ricorso ad interventi di riassetto e risanamento; l’utilizzo delle risorse presenti compatibilmente con le finalità della Riserva; i modi diversi di accessibilità e fruibilità della Riserva; le attività compatibili con le finalità della Riserva stessa; i sistemi di attrezzature, impianti e servizi; le possibili connessioni funzionali e naturalistiche con eventuali altri ambiti di tutela limitrofi; e le norme di attuazione finali .Nel 2011 abbiamo avviato come amministrazione la Multilevel Governance (MLG) uno strumento che costituisce un modello di amministrazione del territorio di matrice europea. In quest’ottica di pari passo abbiamo portato avanti, con un gruppo di professionisti, il nuovo piano di assetto della Riserva Naturale Regionale Calanchi di Atri. Credo che sia questa la novità vera del progetto Piano di Assetto e MLG ossia non guardare ad oggi ma avere lo sguardo rivolto al futuro con i piedi ben saldi nel presente e le radici che affondano nel passato”.
Il Professor Piero Rovigatti aggiunge che “è una missione che il Piano assume in base a un corredo di analisi e di indagini plurisettoriali. Una visione di base, la Riserva abitata, costruita attraverso un percorso partecipativo, un rigoroso impianto strutturale e normativo di tutela e di gestione a cui corrisponde un articolato programma di progetti strategici (progetti di opere, gestione, formazione), indirizzato alle nuove occasioni finanziarie offerte dalla rinnovata Politica Agraria Comunitaria (PAC 2014-2020) e dal neonato PSR 14-2020, tesi – conclude – a coniugare sostegno alle attività agricole e potenziamento degli assetti ecologici”.
Il servizio del Tg8: