Attacco hacker a Telespazio,Teti: “Difendere il cyberspazio”

“L’emergenza non è l’Intelligenza artificiale, ma la difesa del nostro cyberspazio”: lo ribadisce al Tg8 l’esperto di cyber security Antonio Teti, dopo l’attacco hacker al Ministero della Giustizia e a Telespazio.

Il docente di Cyber Security, IT Governance e Big Data all’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara spiega che per difendersi dagli attacchi hacker bisogna investire in formazione sul corretto utilizzo delle tecnologie. “E non facendo scappare all’estero i nostri informatici”. Il professore Antonio Teti aggiunge:

“Non c’è un governo mondiale che possa vincolare tutti i Paesi del Pianeta. Se anche si concretizzasse un accordo tra alcuni, ce ne sarebbero altri che evolverebbero le proprie ricerche. Vale lo stesso per la disinformazione, che può produrre effetti sconvolgenti. Chi pensa di regolamentare il cyberspazio è un folle o un utopista: una regola che vale in Italia o nell’Unione europea non può essere imposta al mondo. E poi sui social media gestiti da imprese private gli Stati possono poco. Il blocco della ChatGPT in Italia a cosa serviva, se bastava una vpn per aggirarlo? Ogni norma nazionale è tecnicamente inutile. Occorre più cultura informatica in genere. Bisogna cominciare dalle elementari: i ragazzi smanettano sui dispositivi senza minimamente considerarne gli effetti. La pandemia ha prodotto un’accelerazione nell’uso degli strumenti digitali, ma al tempo stesso conseguenze negative con un abbassamento di livello degli studenti, perché la teledidattica può essere utilizzata solo in via accessoria: imparare in aula senza interferenze è un’altra cosa. E nel mondo del lavoro lo smart working, anche se conviene a certe aziende perché riduce i costi, sta producendo mutazioni comportamentali più preoccupanti dell’Intelligenza Artificiale. Restare a casa è comodo, ma con rischi micidiali”.

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