Dopo due anni dall’attacco hacker al sistema informatico della Asl, arriva il verdetto del Garante per la protezione dei dati personali che ha ammonito la Asl 1. 10 mila persone tra pazienti, consulenti e dipendenti sono stati spiati.
Un’azione che potrebbe innescare tante richieste di risarcimento danni nei confronti della Asl. Il provvedimento dal Garante è partito dalla denuncia di una paziente aquilana assistita dall’avvocato Berardino Terra e porta la data del 13 febbraio. Lo stesso giorno in cui si è riunita la commissione del garante presieduta dal giurista Pasquale Stanzione.
La asl subì l’attacco il 3 maggio del 2023. Gli hacker appartenevano al gruppo filo russo Monti. Secondo quanto ricostruito dal Garante sul dark web furono pubblicati ben 389 gigabyte di dati riconducibili alla Asl 1. La stessa azienda dichiarò che erano state oggetto di violazione molte persone, anche minori, soggetti vulnerabili. Tutti dati provati, comprese diagnosi. La Asl ovviamente presentò una massiccia difesa a sua discolpa dicendo che aveva adottato tutti gli strumenti utili. Invece per il Garante la Asl non ha messo subito in campo misure per rilevare in modo tempestivo la violazione dei dati. Il Garante ha anche accertato che tutto è partito da una mail cosiddetta di pishing contente un link malevolo utilizzando un’utenza associata a un consulente non più operante nella Asl.
Ieri intanto ad Avezzano l’associazione dei consumatori è stata audita nel consiglio comunale straordinario, la responsabile dello sportello aquilano e’ l’avvocato Carlotta Ludovici in merito agli avvisi di pagamento che stanno ricevendo tanti udenti per le mancate disdette delle prestazioni.
L’associazione ha chiesto al manager Romano con quali criteri si sono identificati i soggetti destinatari del provvedimento. Molti di loro avevano disdetto via telefono, fatto che però non si può provare. La ASL non ha fornito risposte valide dice l’associazione e molti hanno rinunciato ad adire alle vie legale. Finora la asl ha incassato più di due milioni e mezzo di euro.
L’avvocato Carlotta Ludovici, in realtà, già sta seguendo diversi cittadini che si sono visti violare dati personali dopo l’hackeraggio. Ha già ricevuto il provvedimento del garante e quindi si andrà avanti, spiega, in maniera ancora più convinta per ottenere i risarcimenti.