Atti di bullismo in scuola media a Chieti

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Atti di bullismo in una scuola media a Chieti dove una ragazzina di 14 anni è stata perseguitata dai suoi compagni di scuola. Ora si è iscritta in un Istituto superiore in un’altra città.

Gli atti di bullismo avvelenano la vita delle vittime e delle loro famiglie. In una scuola media di Chieti una ragazzina di 14 anni è stata perseguitata per mesi dai suoi compagni che in molte occasioni l’hanno offesa e diffamata. Messaggi su whatsapp tra i compagni di scuola che hanno escluso la ragazzina dal gruppo e che hanno usato nei suoi confronti frasi ed epiteti irripetibili. I genitori dell’alunna ,studiosa ed educata, avevano interessato del problema il dirigente scolastico senza ottenere però alcun risultato. Secondo i compagni di scuola era una raccomandata e una ruffiana ed hanno usato frasi molto offensive che ragazzini di quell’età non dovrebbero neppure conoscere.Purtroppo il branco quando è composto da persone senza valori morali e punti di riferimento diventa crudele e pericoloso e la povera vittima , umiliata ed offesa, ha subito le violenze psicologiche e i soprusi pagandone tutte le conseguenze. A nulla sono valse le richieste di aiuto lanciate dai suoi genitori agli insegnanti e ai genitori dei bulli. La ragazzina ha iniziato ad accusare disturbi del sonno e problemi gastrointestinali. E poi come è finita? si chiederà chi sta leggendo questo articolo. Avviene spesso che le vittime dei soprusi , come i vasi di coccio che si trovano a vivere in mezzo ai tanti vasi di ferro di manzoniana memoria, subiscano oltre al danno anche la beffa. La quattordicenne ha conseguito il diploma di terza media con il massimo dei voti. Una bella soddisfazione ma che lascia l’amaro in bocca, visto che anche i bulli sono stati premiati con il massimo dei voti e in più la lode. Nessuno è stato punito e , anzi,  la vera punizione l’ha ricevuta paradossalmente proprio la vittima del bullismo che è stata costretta a iscriversi ad una scuola superiore in un’altra città .