Attività distrutta dal sisma, Tribunale di Sulmona stralcia il debito

Era stata distrutta dal sisma de L’Aquila del 2029 e presto era arrivato il sovra indebitamento ma il Tribunale di Sulmona stralcia il debito di circa 700mila euro

I ristoratori escono dal tunnel grazie a Legge3.it, l’organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e sua moglie Maria Sole Pavan che da anni aiuta privati ed imprenditori in difficoltà.

Tutto incominciò la notte del terribile terremoto del 6 aprile del 2009 che colpì L’Aquila e i territori circostanti. 309 le vittime e abitazioni e attività economiche distrutte e tra queste anche quella di una coppia di coniugi, che da tempo lavoravano con successo e soddisfazione nel settore della ristorazione.

Nonostante la moglie avesse anche una seconda attività come procacciatrice d’affari nel settore della telefonia la crisi del post sisma colpì anche quella, rendendo le entrate insufficienti e portando l’azienda a pagare in ritardo i contributi e ad essere impossibilitata ad affrontare le spese.

E’ iniziato così il sovra indebitamento fatto di cartelle esattoriali, prestiti ed interessi. Per la coppia provvedere alle necessità famigliari e al benessere del loro figlio è diventato sempre più difficile.

Oggi lui ha un lavoro stagionale per sette mesi l’anno, mentre lei è assunta a tempo indeterminato, ma con uno stipendio basso. Il monte dei debiti continua a salire, fino a raggiungere i 700mila euro, troppi per poter essere restituiti.

Decidono allora di rivolgersi a Legge3.it per farsi aiutare e il giudice del lavoro, dopo aver esaminato le carte ed accertato che non vi fosse alcuna intenzione di frodare i creditori e quali fossero le reali cause dell’indebitamento, ha disposto che potessero accedere alla procedura di stralcio del debito, secondo quanto previsto dalla Legge numero 3 del 2012 e dal successivo codice della crisi.

Il fondatore di Legge3.it Gianmario Bertollo spiega: “Questa coppia ha vissuto un incubo quella notte, che di certo avrà lasciato nelle loro anime un segno indelebile, ma ha avuto effetti devastanti anche dal punto di vista economico. Queste persone avrebbero dovuto ricevere un aiuto maggiore sin da subito, ma siamo davvero felici che con questa sentenza il loro incubo sia finito”.