Autismo: Torniamo ad occuparci di autismo in Abruzzo dopo la denuncia di “Carrozzine Determinate”, la replica della Asl di Pescara.
Replica affidata al Dott. Renato Cerbo, già responsabile del centro regionale per l’Autismo, attuale responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile della Asl di Pescara e coordinatore delle linee guida che hanno portato alla delibera sull’accesso riabilitativo per i disturbi del neurosviluppo, al centro delle contestazioni da parte dell’associazione “Carrozzine Determinate” che lamenta la mancanza di un sostegno dopo il 12esimo anno di vita:
“Intanto é una delibera, questa – precisa Cerbo – frutto del lavoro di oltre un anno portato avanti da un gruppo formato da più portatori d’interesse e condiviso tra tutti, e poi non si può assolutamente parlare di abbandono dopo il 12esimo anno di vita, perché parliamo di un’attività riabilitativa che, per definizione, deve terminare una volta ottenuti determinati risultati. Inoltre mi piace ricordare che un rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità pone l’Abruzzo in cima alla classifica delle regioni italiane per i servizi offerti in questo tema e che lo scorso agosto la Giunta Regionale ha approvato una delibera che sarà presto operativa, che raddoppia l’offerta in favore dei ragazzi non solo affetti da autismo, ma anche da altre patologie. Il vero problema – spiega ancora Cerbo – é la diagnosi precoce, fondamentale per combattere questa che non é una malattia, ma una condizione, prima si fa la diagnosi prima s’inizia la riabilitazione che se fatta tra i due e i tre anni, in moltissimi casi, può portare alla soluzione definitiva della patologia, non é possibile, dunque, che ci siano famiglie costrette ad aspettare tra i 3 ai 12 mesi per entrare in riabilitazione. La questione é che la riabilitazione non può essere eterna e che i genitori, semmai, devono auspicare e chiedere un reinserimento nel contesto sociale pur potendo disporre, specie nei casi più gravi, di un sostegno che prosegue nel tempo.”