Autodromo Montorio: in pista, per ora, solo polemiche. Decisamente no; la consultazione popolare, vinta dai favorevoli, non è bastata a placare le ire di chi, a Montorio, l’autodromo proprio non ce lo vuole.
Tutto era cominciato con la presentazione del progetto per l’Autodromo del Gran Sasso, in contrada San Mauro di Montorio al Vomano. Un’opera controversa che aveva spaccato la città in favorevoli e contrari. Da qui l’idea di indire il referendum che a giugno portò alle urne il 40,82% degli aventi diritti al voto, ovvero 3.072 cittadini su una forza elettorale di 7.525, decretando il successo dei sì con il 61,43%. Il circuito dovrebbe sorgere su un’area collinare di circa 500 mila metri quadrati. Il tracciato, lungo circa 4,2 chilometri, prevede 13 curve e una pista larga 13 metri. Il rettilineo principale misurerà 810 metri, qui si potranno raggiungere fino a 300 chilometri orari. Un secondo rettilineo, lungo 510 metri, consentirà una velocità massima di 260 chilometri orari. Essendo parametri validi sia per la Formula 1 che per la MotoGp, si presuppone che l’impianto si candidi per questo tipo di corse, tanto più che è prevista anche la realizzazione di un padiglione di 40 mila metri con 36 box tipo pit stop di 66 metri quadrati ciascuno. Archiviato il referendum il prossimo step è la convocazione del consiglio comunale che dovrebbe approvare la variante al prg necessaria per realizzare l’autodromo; il comitato del no chiede che l’assise civica si svolga proprio a San Mauro. Il sindaco Di Centa si è già detto disponibile, ma ha anche precisato che farà preventivamente le opportune valutazioni logistiche ai fini del corretto svolgimento della seduta. Tuttavia l’iter seguito dall’amministrazione comunale continua a ricevere critiche, questa volta dei Pentastellati 2.0.
“L’iter amministrativo che, nei prossimi mesi, darà nuovo e definitivo impulso al progetto autodromo prevede, quale primo atto, l’approvazione definitiva della variante al PRG e, solo successivamente, l’invio della documentazione agli organi regionali per sottoporre il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale e VINCA. La scansione temporale di cui sopra solleva in noi Pentastellati numerosi spunti di riflessione, essendo evidente come la stessa sia caratterizzata da evidente illogicità. La destinazione d’uso dei terreni (attualmente agricola) verrà modificata dall’attuale amministrazione comunale ben prima dell’approvazione definitiva del progetto, che necessita del parere favorevole degli uffici regionali per l’impatto ambientale dell’opera”.
Secondo i Pentastellati, questo iter celerebbe alcuni vizi di forma: per esempio, in caso di bocciatura del progetto da parte della Regione, si dovrà provvedere ad una variante in senso inverso al fine di restituire ai proprietari i loro terreni, originariamente agricoli. I Pentastellati si chiedono infine se non vi sia la volontà di mutare la destinazione d’uso dei terreni di San Mauro a prescindere dall’approvazione del progetto autodromo.