Automotive: Cgil e Cisl si preparano a marciare sulla Valle del Tubo

Cgil e Cisl attaccano il presidente della Regione Marco Marsilio e Confindustria sulla situazione in cui versa il settore dell’Automotive in provincia di Teramo e annunciano la marcia sulla Valle del Tubo

I segretari provinciali di Fim Cisl Marco Boccanera e di Fiom Cgil Natascia Innamorati condannano l’ottimismo del governatore Marsilio e dicono che, se per lui va tutto bene «vada a farsi un giro le aziende del Teramano che per l’80% sono legate mani e piedi con il motore endotermico e rischiano di chiudere, scatenando la desertificazione di un’intera area industriale strategica per l’economia provinciale e regionale, e spedendo a casa 3500 lavoratori».

I segretari parlando dell’indagine promossa dall’Osservatorio Automotive Abruzzo 2023 dicono che è stata fatta sentendo 29 aziende (su 76) che rappresentano il 77% del fatturato di riferimento (6,127.506.246,00 €), e il 61% dei dipendenti (12.757). La Regione – secondo Boccanera e Innamorati – ignora la situazione della Valle del Tubo e invitano Marsilio davanti ai cancelli della Purem di Castellalto.

Cgil e Cisl  puntano l’indice anche contro la sezione Automotive di Confindustria Teramo accusandola di non essersi interessata affatto dei problemi, al contrario di ciò che ha fatto invece Confindustria Chieti Pescara. I sindacati annunciano che insieme ai lavoratori si preparano a “marciare sulla Valle del Tubo”, entro i primi dieci giorni di maggio, per denunciare il rischio-desertificazione  e «scongiurare tutta la serie di drammatiche ripercussioni che si potranno avere anche su altri settori. La fine di Atr e Veco parla chiaro».

IL SERVIZIO DEL TG8