Le segreterie FIOM-Cgil, FIM-Cisl e UILM di Chieti e le RSU sono preoccupate per le conseguenze della contrazione di mercato anche sullo stabilimento della Pierburg di Lanciano e per il ricorso massiccio alla CIGO.
Lo scorso 20 giugno, dopo alcuni incontri tenuti con l’azienda nei mesi precedenti, si sono svolte le assemblee informative presso lo stabilimento Pierburg di Lanciano. Secondo i sindacati, da parte dell’azienda risulta una sostanziale mancanza di reazione e di risposte alle richieste di trasferimenti di produzioni verso lo stabilimento della provincia di Chieti.
“Per queste movimentazioni di prodotti e tecnologia – si legge nella nota sindacale – vi sono anche impegni ben precisi ma disattesi che alcuni anni fa sono stati presi presso il tavolo romano del MISE: c’è un problema serio, mancano certezze e progetti per il futuro dello stabilimento! Le maestranze con grande preoccupazione hanno preso atto per l’ ennesima volta che le promesse sono tante, in maniera direttamente proporzionale alla latitanza aziendale. Al tavolo di confronto le OOSS hanno ribadito con forza l’ urgenza di avere un progetto industriale per il futuro, le Lavoratrici e i Lavoratori hanno detto chiaramente che vogliono solo ed esclusivamente che a Lanciano arrivi lavoro. Le maestranze, unitamente alle RSU e alle segreterie provinciali, rinnovano l’invito alla Rheinmetall, nonchè Pierburg e MSI, di portare sul tavolo entro la fine di luglio impegni concreti e relative scadenze”.
Quello della Pierburg è uno stabilimento storico della Val di Sangro, a livello internazionale è da sempre uno dei partner più stretti dell’industria automobilistica attraverso la costruzione della componentistica e ha accompagnato da vicino lo sviluppo dell’automobile sin dai suoi inizi. Pierburg fa capo alla Rheinmetall Automotive, della casa madre Rheinmetall, fondata nel 1997 dalla fusione della KS Kolbenschmidt GmbH di Neckarsulm con la Pierburg GmbH di Neuss. La società ha diverse sedi in Germania ed è nota sia come Kolbenschmidt sia come Pierburg.
Il 23 luglio si terrà un incontro che dovrebbe rappresentare il momento della verità, nel frattempo le maestranze stanno effettuando alcune ore di sciopero a sostegno alle proprie istanze, anche a causa di atteggiamenti aziendali definiti “scorretti”.
“Le maestranze – conclude la nota – sono sottoposte a pressioni durante colloqui individuali durante i quali viene chiesto a Lavoratrici e Lavoratori di rinunciare all’utilizzo di diritti indisponibili garantiti dalle norme e dalle leggi”.