Il presidente della Regione Marco Marsilio incontra oggi a Roma, insieme ad altri governatori italiani, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani per un confronto sulle intese per l’autonomia differenziata. Il tema è stato al centro anche di una tavola rotonda organizzata dalla CNA Abruzzo.
“Una procedura nuova che va approfondita” aveva evidenziato il governatore Marsilio ieri a Pescara nel corso di un incontro, moderato dal direttore di Rete8 Carmine Perantuono, in occasione del quale sono stati affrontati diversi aspetti legati ai cambiamenti che potrebbero essere apportati dal processo di autonomia differenziata delle Regioni italiane.
Nel corso della riunione odierna il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha detto che “i compiti a casa li abbiamo fatti, l’intesa è pronta. Il Governo incardini in Parlamento il provvedimento. Il treno dell’autonomia è partito e non si fermerà, pensare che il futuro di questo paese sia senza autonomia vuole dire essere fuori dal mondo”.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha aggiunto”Vogliamo dare impulso ad un percorso e trovare un meccanismo condiviso. Tutti riteniamo che il dibattito parlamentare debba avvenire preventivamente, non assente la Regione interessata.
Abbiamo bisogno di condividere gli ultimi elementi. C’è la condivisione sul fatto che questa riforma non penalizza nessuno. Lunedì presenteremo la nostra delibera con la proposta di intesa. Si tratta di percorrere, ora, l’ultimo miglio”.
Il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio ha detto che “Il Consiglio dei Ministri deve chiarire il percorso sul tema autonomia che altrimenti rischia di impantanarsi. La Regione Lazio ha scelto 5 ambiti di competenza sull’autonomia agendo con solidarietà e giustizia ma bisogna chiarire quale è il percorso, spero le prossime ore siano utili per capire quale è l’intenzione del governo su un tema tanto delicato”.
La tavola rotonda di ieri, svoltasi a Pescara nella sala conferenze della CNA Abruzzo, promotrice dell’evento, ha visto confrontarsi l’economista e docente all’università di Bari Gianfranco Viesti, il presidente della Regione Marco Marsilio e il direttore regionale della Confederazione degli Artigiani abruzzesi Graziano Di Costanzo su diversi interrogativi tra i quali i seguenti: “Esiste il rischio che le iniziative in corso sulla cosiddetta autonomia differenziata di alcune Regioni italiane possano concretizzare una “secessione dei ricchi”? È possibile che la coesione nazionale venga meno, alla fine di questo percorso?”
Il governatore Marsilio, parlando del tema del confronto, ieri pomeriggio, ha detto: ” E’ un argomento di grande attualità e domani, a tal proposito, avremo un incontro con il ministro Erika Stefani, che ci ha convocato per un tavolo di lavoro. Fa piacere che il Governo abbia mostrato l’interesse e la sensibilità ad ascoltare tutte le parti interessate e nel coinvolgere tutti in un processo di comprensione di questo strumento che è del tutto inedito. Come sapete, non c’è ancora, tranne la storia delle Regioni a statuto speciale, l’autonomia differenziata, questo articolo 116 della Costituzione non è stato attivato, e c’è dunque una procedura del tutto nuova e anche un po’ da scoprire, intanto per capire come si completa questo percorso, e poi come si garantisce il rispetto della coesione nazionale, della solidarietà tra le parti più deboli e più ricche del Paese, e queste sono le cose su cui noi andremo a chiedere ragione al Governo.
L’Abruzzo dovrà studiare bene quale è la condizione in cui viene concessa questa autonomia differenziata alle Regioni che la richiedono, e se tutto questo sposta il peso delle risorse perché se le sposta dallo Stato solo verso le Regioni che ottengono autonomia è un conto. Se invece c’è un trasferimento che crea uno squilibrio nel rapporto fra le regioni, allora è chiaro che non possiamo essere d’accordo perché siamo una Regione oggi debole da quel punto di vista, e che ha bisogno di un quadro di solidarietà e di coesione. Se invece si parla di un processo che prevede un dimagrimento della struttura dello Stato, trasferendo alle Regioni funzioni che le Regioni stesse possono esercitare con più velocità, efficacia e vicinanza ai cittadini, allora è un processo che ci interessa, e sul quale faremo le nostre valutazioni”.
Il professore Viesti, al quale va tributato il merito di aver lanciato da tempo un campanello d’allarme sull’argomento delle autonomie regionali, a cominciare dal percorso istituzionale che dovrebbe portare all’approvazione del nuovo assetto, ha evidenziato che “Quello scelto prevede che il Governo concluda un’intesa con ciascuna delle Regioni coinvolte (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) che ne hanno fatto richiesta. Intesa poi sottoposta alle Camere, che non hanno però la possibilità di entrare nel merito dei suoi contenuti ed esprimere indirizzi; possono solo approvarle, con un voto a maggioranza degli aventi diritto, o respingerle”.
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