La pianta di cannabis che coltivavano in casa non era matura e dunque non è stato possibile sottoporla ai test scientifici.
Se l’è cavata in questa modo una coppia di Avezzano finita sotto processo per coltivazione illecita di sostanze stupefacenti. Quando nei giorni scorsi i carabinieri si sono recati nell’abitazione per un controllo di routine, essendo la donna sottoposta ai domiciliari, hanno notato un certo nervosismo che li ha indotti ad un controllo più specifico. Da qui la scoperta della piantina di cannabis e la relativa denuncia. Tuttavia il giudice del tribunale di Avezzano Daria Lombardi non ha potuto che assolvere i due rifacendosi ad una sentenza della Corte di Cassazione in base alla quale il reato, nella fattispecie, non è punibile nel caso in cui non è possibile ricavare, attraverso test scientifici specifici, la sostanza stupefacente e di conseguenza provare l’effetto drogante della stessa.