Avezzano: esplosione in una palazzina, tre persone estratte vive dalle macerie dai vigili del fuoco. Tra le ipotesi una fuga di gas. Non si esclude il gesto volontario.
E’ stata una fuga di gas a provocare l’esplosione in una palazzina di via San Francesco, nel quartiere San Nicola di Avezzano, a pochi passi dall’ex svincolo della superstrada. Tre le persone intrappolate tra le macerie che sono state salvate dai vigili del fuoco. L’allarme è stato dato dai vicini di casa che hanno sentito il forte boato dell’esplosione. Miracolosamente i tre, sono feriti in maniera non grave e due di loro potrebbero già essere dimessi dall’ospedale nelle prossime ore.
La Asl dell’Aquila fa sapere che le tre le persone non sono rimaste ferite gravemente. Sono state trasportate questa mattina all’ospedale di Avezzano. L’unica persona ricoverata, nel reparto di chirurgia, è un uomo le cui condizioni al momento non destano particolari preoccupazioni, come emerso dagli accertamenti a cui è stato sottoposto. Anche sua sorella, non ha riportato ferite gravi: è attualmente sotto osservazione al pronto soccorso, dove è stata medicata per traumi al ginocchio e alle mani: dovrebbe essere dimessa nelle prossime ore. La terza persona, assistita questa mattina in ospedale, è un vicino di casa degli inquilini in cui si è verificato lo scoppio. anch’egli in osservazione al pronto soccorso, con trauma cranico e ferite alla fronte: sarà dimesso nelle prossime ore. In corsia presente lo psichiatra chiamato a fronteggiare il trauma mentale dei soggetti coinvolti.
Dopo la deflagrazione, nell’abitazione di via S. Francesco, a soccorrere i feriti sono sopraggiunte le ambulanze del 118 di Avezzano e di Tagliacozzo, della Croce Verde di Civitella Roveto e della Croce rossa di Avezzano, oltre ai mezzi dei vigili del fuoco.
L’ospedale di Avezzano, dopo l’esplosione, aveva fatto scattare immediatamente il piano di emergenza, predisposto dall’Unità di crisi del nosocomio, presieduta dal direttore sanitario, Lora Cipollone. All’arrivo dei feriti era pronto il Pemaf (piano emergenza per il massiccio afflusso di feriti) con 2 medici richiamati in servizio, 3 infermieri in più, l’ortopedico in pronto soccorso e un ambulatorio oculistico ad hoc (nelle previsioni che la deflagrazione avesse danneggiato gli occhi delle persone coinvolte). Misure di cui non c’è stato bisogno ma che sono state attuate velocemente e con efficienza.
Il servizio del Tg8