La Guardia di Finanza di Avezzano sequestra per la seconda volta una nota discoteca dove sono stati trovati 400 clienti, sui 150 che il locale poteva contenere, e 14 lavoratori in nero
In barba delle norme sulla sicurezza dei clienti e sulla salvaguardia dei diritti dei lavoratori e del provvedimento del tribunale di Avezzano il titolare di una nota discoteca di Avezzano aveva riaperto il locale ma è stato nuovamente scoperto dalla Guardia di finanza che, per la seconda volta, ha apposto i sigilli di sequestro disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano Ugo Timpano.
Nella discoteca poteva entrare un massimo di 150 persone, invece, i militari hanno ne hanno trovato 400 e, nel corso dei controlli, hanno scoperto anche che su 16 lavoratori impiegati 14 erano in nero o irregolari.
Si tratta di un noto locale di intrattenimento che da quando ha aperto i battenti, circa quattro anni,ha svolto l’attività in maniera non conforme all’autorizzazione rilasciata dal Comune. Il sovraffollamento, in caso di tempestivo e rapido deflusso in condizioni critiche di emergenza, avrebbe potuto causare il panico tra i presenti e mettere a rischio la loro vita. Già nel 2019, all’indomani della tragedia avvenuta in una discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, durante una ispezione nel locale marsicano, i finanzieri avevano riscontrato la presenza di un numero doppio di persone, rispetto alla capienza massima consentita, e l’impiego di 17 lavoratori in nero e irregolari. La Procura della Repubblica avezzanese aveva pertanto disposto il sequestro del locale ma, nel periodo post emergenza Covid-19, nonostante il provvedimento del giudice, il gestore ha ripreso l’attività organizzando eventi.
La Guardia di finanza prosegue il contrasto al lavoro nero che – si legge in una nota – rappresenta un “piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario e sfrutta i lavoratori a svantaggio delle imprese oneste che rispettano le regole”.