Baltour annuncia che dal prossimo 1° aprile provvederà a disdire gli accordi aziendali. I sindacati temono che la società di trasporti teramana ridurrà gli stipendi ai dipendenti
I segretari della Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl e Faisa Cisal Abruzzo Aurelio Di Eugenio, Andrea Mascitti, Giuseppe Lupo e Luciano Lizzi in vista dell’incontro con Baltur che si terrà nei prossimi giorni, esprimono preoccupazione e perplessità sulle ragioni espresse dall’azienda secondo la quale le responsabilità della situazione sarebbero della Regione Abruzzo e del Comune. La Regione non avrebbe effettuato le attività di calcolo per i conguagli d’esercizio né adeguato le contribuzioni ferme ai costi standard rilevati nel 2012, e insieme al Comune non avrebbe avallato l’aumento tariffario di biglietti e abbonamenti.
Baltur ha annunciato che, dal primo aprile, provvederà a disdire gli accordi aziendali a causa dei costi lievitati per il caro-gasolio e per la diminuzione del numero dei passeggeri nel periodo della pandemia da Covid, con ricavi scesi del 50%, ma anche a causa della disparità di trattamento rispetto alla società di trasporto pubblico regionale Tua.
In una nota i sindacati affermano: «Sarà sfuggito al presidente Ballone che Tua è un azienda in house-providing di proprietà della Regione Abruzzo, assoggettata al controllo analogo dell’ente, e che attraverso la contribuzione regionale garantisce ed espleta un servizio pubblico essenziale, quale quello della mobilità, assicurando il trasporto collettivo anche nelle aree interne e nelle realtà a domanda debole caratterizzate dal fenomeno dello spopolamento a garanzia della socialità del servizio in tutto il territorio abruzzese.
In Baltur persiste la mancanza di personale che determina il ricorso pressoché quotidiano a prestazioni straordinarie con conducenti impiegati talvolta anche su doppi turni di lavoro e oltre 13 ore di guida giornaliere con evidenti ripercussioni anche sulla sicurezza. Il 30 marzo l’affidamento alla Baltour dei servizi in concessione nel Comune di Teramo scadrà e le affermazioni dell’azienda in prossimità di questa data sono la manifestazione di una presunta indisponibilità a proseguire con l’esercizio in concessione. Non ci resta che attendere il prossimo incontro per capire come l’azienda vorrà fornire ulteriori spiegazioni su questa decisione».