Sono tre i rinvii a giudizi chiesti dalla Procura di Pescara per la morte del piccolo Ferdinando ucciso dal cane, nel cortile della sua casa a Cepagatti nell’ottobre del 2016.
Il Pm Silvia Santoro, dopo una serie d’indagini, ha individuato nel padre, la sua compagna e in un’altra parente, i responsabili di quanto accaduto, ipotizzando il reato di omicidio colposo in concorso. Quel giorno gli adulti erano impegnati in un trasloco, ed il piccolo Ferdinando, due anni appena, giocava tranquillo nel giardino della casa dei nonni acquisiti, quando si é avvicinato inopportunamente all’albero dove era legato il cane di razza Corso, di nome Giulia. Un invasione di territorio per l’animale che d’istinto ha azzannato il piccolo. Il padre, accortosi del terribile incidente, temendo un ritardo dei soccorsi, ha preferito accompagnare di persona Ferdinando all’ospedale di Chieti, ma ormai non c’era più nulla da fare, troppo gravi le ferite riportate dal piccolo. Un’immane tragedia per la famiglia, una tragedia evitabile per la Procura secondo la quale i tre indagati avrebbero omesso di esercitare il dovuto controllo nei confronti del piccolo. I tre, sempre secondo la Procura, non hanno impedito che Ferdinando si allontanasse di casa, mentre gli altri caricavano i mobili per il trasloco, e raggiungesse imprudentemente l’area dove stava il cane tenuto alla corda, particolare questo, secondo il Pm Santoro, che avrebbe aumentato l’aggressività dell’animale. La decisione sull’eventuale rinvio a giudizio, ora spetta al giudice Elio Bongrazio .