Partecipatissima assemblea cittadina ieri sera al cinema di Loreto Aprutino, organizzata dal Comitato “Difendiamo Loreto”, per dire no all’impianto di Biometano in contrada Castelluccio.
Si è discusso sulla possibilità o meno di realizzare un impianto di biometano in un territorio ad altissima vocazione agricola. Su questo aspetto sono stati proprio i produttori agricoli a lanciare l’allarme illustrando alla cittadinanza, attraverso gli esperti, quali potrebbero essere gli svantaggi di una simile opera. Nei giorni scorsi era stato il sindaco di Loreto Gabriele Starinieri a portare avanti con forza le ragioni sull’opportunità di questo impianto, ma ieri sera, al fianco del comitato, il presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri:
“Non vedo l’utilità di realizzare questo impianto – ha detto Zaffiri – in un territorio che vanta una produzione agricola d’eccellenza.”
A spiegare alla platea i rischi per la salute di un impianto del genere il noto oncologo Ettore Cianchetti:
“Basti pensare che già a 40° si attiva la proliferazione batterica, in questo impianto si trattano ad alta temperatura vari rifiuti che potrebbero sprigionare sostanze inquinanti. In zone dove operano impianti del genere si è registrato un aumento di casi di botulismo negli ovini”
L’ingegnere chimico Giuseppina Ranalli ha poi precisato alcuni aspetti sulla natura d’insediamenti simili:
“Va precisato che quella del biometano – ha dichiarato la Ranalli – è una fonte secondaria e non primaria come qualcuno vorrebbe far credere, e poi, nell’analisi del comparto industriale di questo specifico settore, va evidenziato che per la maggior parte si tratta di aziende che stanno in piedi solo grazie agli incentivi e che sul piano produttivo non possono contare su particolari benefici, visto che a fronte di una produzione minima di biogas, spendono tantissimi in consumo di energia.”
Il sindaco Starinieri, riaffermando il proprio parere positivo alla realizzazione dell’opera, ha comunque assicurato la cittadinanza che l’iter è ancora lunghissimo e può essere soggetto a ripensamenti, o pareri negativi, in primis da parte del Comitato di Valutazione d’impatto ambientale della Regione che sta ancora aspettando i documenti necessari dalla Make Energy, la società che ha intenzione di realizzare l’opera.