Oggi e domani, in 23 luoghi inquinati d’Italia, manifestano le Magliette bianche. In Abruzzo l’appuntamento si è svolto a Piano d’Orta di Bolognano.
Il flash mob delle Magliette Bianche a Bolognano è stato organizzato per sollecitare la bonifica dei Siti di Interesse Nazionale come quello di Bussi. L’iniziativa si è svolta in maniera coordinata in 23 SIN in Italia ed è stata promossa da associazioni, cittadini e comitati che da anni seguono le vicende di questi luoghi inquinati. Nell’occasione è stato anche presentato un decalogo per le bonifiche contenente le richieste inviate a enti e istituzioni, a partire dal Ministero dell’Ambiente.
Anche in Abruzzo i cittadini che chiedono il risanamento delle aree più inquinate d’Italia. In particolare, flash mob all’ex Montecatini di Bolognano invoca la riperimetrazione del Sito Nazionale di Bonifiche, attesa da due anni.
A Bolognano oggi sono intervenuti Antonio Di Marco, ex presidente della Provincia di Pescara e capogruppo Progetto Comune di Bolognano, Antonio Blasioli, consigliere regionale e componente della Commissione di Inchiesta regionale su Bussi; Domenico Valente, presidente regionale di Italia Nostra. In conferenza stampa è stato illustrato l’avanzamento di esecuzione dell’ordinanza emessa nei confronti di Edison durante la presidenza Di Marco ed è stato fatto il punto sull’attività di inchiesta della Commissione regionale per i territori inquinati di Bussi. Esplicitato anche il parere di Italia Nostra sull’ordinanza emessa dal sindaco di Bolognano relativa alla messa in sicurezza dell’immobile e delle strutture pericolanti, con la demolizione delle parti fatiscenti e lo sgombero del materiale di risulta, in località Piano D’Orta, via Nazionale – area ex Montecatini.
La nota degli organizzatori:
“I Comitati, le associazioni e i movimenti che da Taranto a Gela, dal Sulcis a Crotone, da anni combattono per le bonifiche hanno creato infatti una rete chiamata Magliette bianche per la tutela dell’ambiente e della salute.
Sabato 21 e domenica 22 dicembre sono stati scelti per promuovere eventi in 25 città, di cui 23 Siti Nazionali di Bonifica. Per l’Abruzzo abbiamo scelto Piano d’Orta nel Sito nazionale di Bonifica di Bussi perché pesantemente inquinata da piombo e arsenico, con scorie praticamente in mezzo alle case.
Dopo lunghe vicissitudini e ritardi e solo dopo plurimi interventi del Forum H2O e della Stazione Ornitologica Abruzzese, ci sono state due ordinanze della provincia, nel 2015 e nel 2018, che individuano in Edison il responsabile che dovrà attuare le bonifiche. Purtroppo sono stati ritrovati rifiuti, in particolari le ceneri di pirite, che oggi in molti casi sono classificate dall’ARTA come rifiuti speciali pericolosi, in diverse aree anche esterne all’attuale perimetro del Sito Nazionale di Bonifiche. Nel maggio 2017 dopo una segnalazione della SOA è partito l’iter di riperimetrazione del sito ma dopo due anni non è ancora pronto il decreto tra lungaggini burocratiche inaccettabili. Evidentemente però le pressioni stanno dando i loro frutti perché giovedì scorso il Ministero ha finalmente convocato la conferenza dei servizi che dovrà concludere il procedimento. Basta leggere le premesse della convocazione per rendersi conto del livello raggiunto dagli enti con un ping-pong di carte degno dello sbarco in Normandia solo per spostare di poche centinaia di metri una linea su una mappa.
Nel documento nazionale con le richieste dei comitati, inviato ad enti ed istituzioni, si spiega che le Magliette Bianche rappresentano cittadini che hanno a cuore la tutela della salute e dell’ambiente in quanto vivono all’interno o in prossimità di territori gravemente inquinati, classificati come Sin o Sir (Siti Interesse Regionale per le bonifiche da effettuare), o in cui gli standard di qualità ambientale non sono rispettati.
I cittadini chiedono a Governo, Parlamento e Regioni procedimenti amministrativi e penali rapidi ed efficaci con un crono-programma preciso e non derogabile soprattutto dal Ministero dell’Ambiente, con obiettivi annuali connessi alla retribuzione dei dirigenti romani. Deve essere applicato il rispetto del principio ‘chi inquina paga’ affinché siano finanziate le bonifiche dalle aziende colpevoli con controlli serrati istituendo anche una procura specializzata dedicata ai fenomeni di inquinamento e un coordinamento interforze tra NOE, Carabinieri-Forestali, Guardia di Finanza, Polizia e Guardia Costiera per inchieste e controlli. Tra le priorità indicate, l’effettuazione da parte del ministero della Salute di studi epidemiologici di dettaglio per ogni Sin, la sorveglianza epidemiologica nei Livelli essenziali di assistenza anche per i Siti di Interesse Regionale e una Tessera sanitaria, la “Green Card Sin”, per i cittadini con screening a cadenze regolari.
Il sindaco di Bolognano Guido Di Bartolomeo, presente all’iniziativa, ha evidenziato l’importanza di avviare uno studio epidemiologico approfondito anche in considerazione dei risultati preliminari della studio Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità.
Tra le richieste anche l’introduzione della Vis (Valutazione di Impatto Sanitario) e Viias (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario) per ogni procedura di autorizzazione ambientale, un forte inasprimento delle pene per i reati ambientali, l’abrogazione delle “norme scorciatoia” introdotte dai precedenti governi che facilitano l’elusione della VIA (addirittura oggi è prevista la VIA postuma e in sanatoria per le opere fatte senza preventivo procedimento di valutazione ambientale) e delle bonifiche (in particolare l’art.242bis e la procedura di analisi di rischio)”.