Edison annuncia che agirà, con ogni mezzo e in tutte le sedi, contro la pronuncia del Consiglio di Stato che obbliga la società a bonificare le aree 2A e 2B e limitrofe del SIN di Bussi.
In una nota Edison spiega che lo farà a tutela delle “proprie ragioni e per il ripristino della giustizia”. La società ritiene di non avere alcuna responsabilità o obbligo rispetto alle aree 2A e 2B e limitrofe del SIN di Bussi, oggetto della sentenza del Consiglio di Stato.
Edison spiega che “Tali aree, infatti, distinte dalla Tremonti sono parte di Ausimont fin dal 1981 che ha realizzato e gestito le discariche che si trovano all’interno di esse. Detta società è stata ceduta a Solvay che l’ha incorporata, succedendo nelle responsabilità e negli obblighi di essa. Dal giugno 2018 infine, tali aree sono passate nella proprietà e quindi nella custodia e responsabilità al Comune di Bussi”.
Nel comunicato stampa Edison afferma che prende atto del contenuto della sentenza del Consiglio di Stato alla quale, “come ha sempre fatto, si conformerà dando quindi attuazione all’Ordinanza della Provincia di Pescara la cui validità è stata da essa confermata, pur ritenendone la assoluta arbitrarietà e ingiustizia”.
La Società si legge ancora nella nota “Crede, infatti, che la sentenza violi alcuni principi fondamentali del nostro ordinamento e di quello europeo, in materia non solo ambientale ma anche civile e societaria, e contraddica la stessa giurisprudenza del Consiglio di Stato, minando gravemente la prevedibilità della giurisdizione e, quindi, la certezza del diritto.
Edison agirà, conseguentemente, con ogni mezzo e in tutte le sedi contro tale pronuncia, a tutela delle proprie ragioni e per il ripristino della giustizia.
In merito al Sito di Interesse Nazionale di Bussi ed alle attività di bonifica relative ad esso, Edison fino a oggi è stato l’unico soggetto a farsi carico di azioni di ripristino ambientale dell’area, cooperando, anche sul piano sociale, con le istituzioni pubbliche e tutti gli altri soggetti coinvolti, e mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse economiche.
La società ribadisce che porterà a termine quanto iniziato e che si assume questa responsabilità e i relativi oneri, sopperendo all’inadempienza e al mancato intervento dell’attuale proprietà.
Edison ricorda che già in passato e per altri contesti industriali ha dimostrato di essere in grado di operare in modo proficuo per la soluzione condivisa di problematiche ambientali anche più complesse di quella di Bussi”.