Un uomo di Bucchianico, dipendente della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, è stato condannato da tribunale di Chieti perchè , dopo aver timbrato il cartellino delle presenze, utilizzava l’auto aziendale anche per tornare a casa.
Il Tribunale di Chieti ha condannato a due anni di reclusione, pena sospesa, e al risarcimento dei danni in separato giudizio a favore della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti Arnaldo D’Orazio, 63 anni,
tecnico della prevenzione in servizio presso il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Azienda sanitaria in questione. Il pubblico ministero Giancarlo Ciani aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste per tutte le imputazioni: peculato e falso ideologico. L’uomo, avendo la disponibilità dell’auto di proprietà della Asl, la utilizzava per recarsi nella sua abitazione anche durante l’orario di lavoro ed avrebbe anche omesso di indicare, nei fogli di viaggio relativi all’auto, il passaggio del veicolo presso la propria abitazione e gli orari di effettiva presenza in servizio.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno accertato che nel periodo compreso fra la fine di settembre e la prima decade di febbraio, più volte D’orazio avrebbe usato l’auto di servizio per tornarea casa. L’uomo ai giudici ha detto di essere innocente e di aver usato l’auto di servizio per ottimizzare la giornata di lavoro di ispettore che prevede circa duecento ispezioni l’anno. D’Orazio si difende dicendo di non aver mai utilizzato l’auto per scopi diversi da quelli d’ufficio.