Apre , oggi, domenica 16 la stagione venatoria in Abruzzo dove i cacciatori possono tornare in azione ma non possono sparare a tutte le specie nella fase di pre-apertura.
La caccia apre, come previsto dal calendario venatorio approvato il 23 luglio dalla giunta regionale, e le specie che possono essere cacciate sono il fagiano, la quaglia, la tortora, il merlo, la cornacchia, la gazza e la ghiandaia alle quali si aggiungono dal 1 ottobre il cinghiale, la lepre, la volpe e la starna.
Nella preapertura di settembre la caccia è vietata ai piumati, come quaglia e fagiano, nelle aree Sic e Zps, i siti di interesse comunitario e le zone di protezione speciale. Inoltre è vietato sparare, nelle stesse vaste aree mappate, alle colombacce utilizzando i piccioni di allevamento come richiamo. La caccia alla beccaccia, dal primo al 10 gennaio, dev’essere subordinata al parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
L’assessore regionale Dino Pepe spiega che “il lungo e tortuoso lavoro di concertazione con cacciatori, organizzazioni agricole, associazioni ambientaliste e Ispra, ha prodotto un calendario equilibrato, e congruente con gli obiettivi gestionali faunistici e rispettoso delle normative europee e nazionali e con l’ambiente. Il Wwf aveva presentato al Tar un ricorso per impedire la caccia a settembre alle specie fagiano, quaglia e lepre. I giudici hanno sospeso la caccia alla lepre per il mese di settembre mentre per quaglia e fagiano hanno ritenuto che non ci siano più esigenze cautelari visto che la Regione aveva modificato il calendario prevedendo per queste due specie il posticipo al 1 ottobre nelle aree protette (Sic e Zps).
Il coordinatore regionale delle Guardie Wwf, Claudio Allegrino, afferma che “Grazie anche alle modifiche già ratificate dalla Regione i danni saranno giustamente limitati. Abbiamo salvato dal massacro quasi centomila lepri”.