Appello del WWF ai candidati presidente della Regione affinché si occupino della totale riorganizzazione del settore caccia in Abruzzo.
“Chiediamo al prossimo presidente della Regione di riorganizzare finalmente il settore della caccia a cominciare dai controlli”. La richiesta e’ del wwf. L’associazione ha richiesto ufficialmente alla Regione Abruzzo i dati dal 2015 al 2018 sullo stato dei servizi preposti alla vigilanza in materia di caccia e il numero di accertamenti; informazioni necessarie per avere un quadro aggiornato sullo stato della vigilanza venatoria nel territorio. Sono state richieste informazioni anche sull’attuale pianificazione faunistico-venatoria e in particolare i dati sugli abbattimenti, la consistenza numerica dei cacciatori e numeri aggiornati sulle immissioni di selvaggina.
“Il risultato scrive il Wwf in una nota – e’ semplicemente desolante sia dal punto di vista della quantita’ e qualita’ dei dati in possesso dell’Ente regionale, sia in merito alla vigilanza venatoria in Abruzzo. La Regione Abruzzo non possiede i dati e le informazioni minime sulla fauna selvatica, sulla caccia e sulla vigilanza venatoria, neppure quelli che dovrebbe avere secondo quanto disposto dalle normative nazionali e regionali”. Il Wwf ha chiesto i “rapporti informativi sulla vigilanza nelle diverse province” delle ultime 3 annualita’. La raccolta di questi dati e’ prevista dalla L. 157/92 e dalla L.R. 10/2004. “La Regione – si legge nella nota – ha comunicato al Wwf solo i dati del 2015 o, in altri casi, solo i dati del 2016. Informazioni peraltro incomplete: in alcuni casi mancano il numero delle unita’ addette o quello delle giornate di servizio o il numero dei verbali redatti. Ancora. La Regione scrive al Wwf di non essere in possesso della ‘relazione illustrativa delle immissioni di selvaggina’ (relazione prevista dalla stessa legge regionale che evidentemente l’ente per primo non rispetta) e ci chiede di rivolgerci agli Ambiti Territoriali di Caccia (AATTCC) per ottenere queste informazioni”.