Call Center: incerta e nebulosa la situazione del Customer2Care all’Aquila. I sindacati richiamano alle responsabilità anche la politica.
Sono 147 i lavoratori che attendono una risposta. Alla vigilia dell’emergenza coronavirus furono licenziati e sono ancora in attesa però di conoscere quale sarà il loro destino. Sono quelli della Customer2Care in via dell’Arcivescovado, in pieno centro storico. I sindacati ora, Uilcom UIL e Slc Cgil, tramite Piero Francazio e Marilena Scimia che da sempre si occupano di questa vicenda, annunciano le vie legali per recuperare almeno le spettanze. L’amministratore, infatti, ad oggi non ha pagato le spettanze di marzo, sostengono, e neanche gli istituti contrattuali che spettano ai lavoratori.
Marilena Scimia e Piero Francazio in questi giorni hanno voluto ripercorrere tutti i passaggi di questa intricata vicenda. L’11 gennaio CustomerCare Sud rescisse il contratto con la Costumer2Care. Il 10 marzo il call center aquilano licenzia i lavoratori tranne 10 che non si potevano licenziare per legge.
Da allora poche risposte e nessuna certezza. Tutto appare molto nebuloso. I sindacati a questo punto sollecitano anche la politica locale ad intervenire e richiamano Wind 3, il committente, che aveva sempre manifestato l’intenzione di restare in città. I 147 lavoratori oggi hanno la Naspi ma è ovvio che non si può continuare così per i sindacalisti.