Si sono incontrate, ieri a Roma, le Segreterie Nazionali, Territoriali e RSU per discutere con la società committente CCSUD, circa la disdetta unilaterale del contratto di subappalto all’azienda aquilana C2C.
Da martedì prossimo la società campana CCSUD revocherà il subappalto della commessa WindTre, al call center Customer 2 Care. Futuro incerto per i 160 lavoratori di Via dell’Arcivescovado, secondo quanto riportato da CCSUD gli attuali volumi di traffico forniti da WindTre non consentono il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
“Come al solito a rimetterci sono i lavoratori che si trovano di fronte ad una assurda proposta di riduzione dell’orario lavorativo, con conseguente sacrificio economico- si legge in una nota congiunta di Cgil Slc e Uilcom – WindTre nel 2016 si era impegnata a garantire i livelli occupazionali e contrattuali nella sede di L’Aquila, ad oggi invece, a detta di CCSUD, l’operatore telefonico riduce i volumi lasciando per strada circa 160 lavoratori. WindTre, impegnato in città per una futura sperimentazione del 5G non può esimersi da tale tale responsabilità. Le Organizzazioni Sindacali invitano l’operatore telefonico a riprendere l’impegno sociale ed occupazionale che fino ad oggi ha garantito sul territorio aquilano. Tutte le istituzioni sono chiamate ad intervenire a sostegno dei 160 lavoratori che le OOSS rappresentano, in quanto perdere posti di lavoro causerà gravi problemi di aspetto economico e sociale nell’aquilano. Ferme sono le posizioni delle organizzazioni sindacali, CCSUD deve riprendere tutti i lavoratori alle medesime condizioni contrattuali, come accade in ogni “Clausola Sociale” gestita fino ad oggi. WindTre deve intervenire immediatamente, affinché vengano garantiti i livelli occupazionali, economici e contrattuali oggi in essere.”