Questa mattina il medico legale Giuseppe Sciarra esegue l’autopsia sul corpo di i Rachele Giannobile, la trentenne di Campli trovata con un colpo di pistola alla testa. I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi.
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Teramo sulla tragedia di Campli sembra escludere l’ipotesi dell’omicidio e propendere per un gesto estremo o per un colpo partito accidentalmente dall’arma trovata vicino al cadavere.
Gli accertamenti, disposti dal pm di turno Laura Colica, hanno stabilito che il 2 agosto scorso a Rachele Giannobile è stata rilasciata una licenza di porto d’armi per uso sportivo e che la donna il 29 ottobre ha acquistato in un’armeria una pistola semiautomatica e 200 cartucce calibro 22 e poi ha regolarmente comunicato il tutto ai carabinieri della stazione di Campli.
“I genitori, rispettando la volontà alla donazione degli organi della ragazza, espressa in passato – spiega Santa De Remigis, coordinatore aziendale per donazioni e trapianti – hanno dato l’assenso al prelievo, seppur
in un momento di grande dolore, onorando il desiderio della giovane”. Al Mazzini questa mattina all’alba sono arrivate le equipe del Policlinico di Milano per i polmoni, di un ospedale di Roma per il fegato, dell’ospedale di Padova per un rene e il pancreas e dell’Aquila per l’altro rene. “L’atto di generosità della giovane donatrice consentirà il moltiplicarsi della vita per cinque persone gravemente malate – sottolinea il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia – è questo l’ottavo espianto avvenuto alla Asl di Teramo quest’anno”.