Difficile immaginare la Capitaneria di Porto di Pescara senza Paolo Pavese. Il Capitano di Vascello, figura storica e carismatica, va in pensione dopo 30 anni di servizio all’interno del presidio abruzzese.
Nei giorni scorsi il brindisi con tutto il personale militare e non della Capitaneria nel rispetto, ovviamente, delle norme anti covid, per Paolo Pavese che già da qualche giorno è in pensione. Era il 1990 quando il Comandante Paolo Pavese, proveniente dalla base del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania, atterrava con il primo aereo PIAGGIO P-166-DL3-SEM (tipo quello che sta sulla rotonda all’uscita dell’asse attrezzato per l’aeroporto) per costituire il 3 Nucleo Aereo della Guardia Costiera a Pescara del quale è stato vicecomandante per 8 anni. Insieme ad un esiguo numero di persone oltre ad assicurare il servizio istituzionale di soccorso aereo in mare e di formazione dei nuovi piloti in qualità di pilota Istruttore di Specialità, nell’arco di un decennio si trovava coinvolto in importanti e complesse attività quali il monitoraggio della mucillagine in tutto il bacino Adriatico con l’apparecchiatura ‘DAEDALUS’ in collaborazione con Telespazio nella piana del Fucino, il monitoraggio delle azioni di contenimento dell’inquinamento durante l’affondamento della petroliera HAVEN al largo di Arenzano in Liguria, il monitoraggio e soccorso del primo grande esodo dall’Albania con lunghi rischieramenti presso gli aeroporti di Bari e di Brindisi (compreso il monitoraggio della VLORA con il biblico sbarco dell’8 agosto 1991 a Bari), l’attività di controllo in Adriatico per l’embargo durante la guerra della ex Yugoslavia, il monitoraggio e soccorso del secondo grande esodo dall’Albania nel 1997. Nel 2007 viene trasferito alla Direzione Marittima di Pescara dove assume l’incarico di Capo del Reparto Operativo e del 14 MRSC (sottocentro di soccorso marittimo per l’Abruzzo ed il Molise) e nel 2013 di Capo Ufficio Direzione Marittima dove, tra le altre cose, si occuperà anche delle Inchieste Formali sui sinistri marittimi. In pensione dal 15 luglio scorso. Professionalità, competenza, ma anche simpatia ed affabilità anche nel suo modo di gestire le relazioni esterne, Pavese ha saputo, ad esempio, mantenere un rapporto oltremodo cordiale, ma ancor di più amichevole con la stampa con la quale si è sempre mostrato disponibile e collaborativo nel pieno rispetto dei ruoli. Ora lo attendono anni, ci auguriamo, di grande serenità con i suoi cari e soprattutto con la sua adorata nipotina e magari avrà del tempo in più per imbracciare la sua chitarra (la musica altra sua grande passione) e deliziare le platee con i suoi indimenticabili assoli.