Alessandro Luciani, Segretario regionale del Si.N.A.P.Pe, dopo l’ennesima aggressione ai danni di un agente di Polizia penitenziaria avvenuta nel carcere di Pescara, rende noto che il sindacato si è rivolto ad un avvocato per tutelare chi lavora nella casa circondariale.
La decisione fa seguito all’aggressione avvenuta giovedì 16 dicembre nel carcere di zona San Donato. Luciani fa sapere che un poliziotto penitenziario, in servizio al secondo piano del Reparto Penale, è stato aggredito da un detenuto, per futili motivi, mentre si trovava all’interno del box agenti. La vittima è stata medicata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Pescara dove gli è stata riscontrata una prognosi di quattro giorni.
Luciani spiega:«Se non fossero intervenuti altri detenuti in difesa del Poliziotto, la situazione avrebbe potuto avere un bilancio peggiore. Massima solidarietà al collega ferito, ma così non va!
ll carcere Pescarese è al limite della governabilità, tra violenze ed una discutibile gestione che denunciamo da tempo» .
In una nota il segretario del SiNAPPe evidenzia che <Sembra non esserci soluzione di continuità alle ripetute aggressioni fisiche e verbali in danno degli Agenti della Polizia Penitenziaria del Carcere Pescarese. La sezione dove è accaduta la violenza ospitava 91 detenuti per via del sovraffollamento ed in alcune stanze sono state predisposte brande a castello anche su TRE LIVELLI, azione, quest’ultima, vietata dalle Circolari Ministeriali. Da sottolineare che nella Casa circondariale di Pescara sono ora presenti circa 320 detenuti a fronte di una capienza massima di 277 e allo stato attuale una sezione è chiusa per lavori di ristrutturazione.
I Poliziotti Penitenziari non ce la fanno più !!!Come Segreteria Regionale abbiamo deciso di dire BASTA A QUESTO CALVARIO DI VIOLENZE INTERMINABILE E DI NEGAZIONE DEI PROPRI DIRITTI!! Abbiamo conferito un mandato per l’attività di tutela dei Poliziotti Penitenziari ad uno Studio Legale. NON CI SAREMMO MAI ASPETTATI DI ARRIVARE A QUESTO PUNTO!!>