Carenza pediatri distretto Scafa: nuovo appello alla Regione. Verso una soluzione?

Sindaci, mamme ed esponenti politici sono tornati a chiedere alla Regione di risolvere il problema della carenza di pediatri nel distretto sanitario di Scafa dove operano dallo scorso mese di novembre due medici per circa tremila bambini.

Oggi a Pescara una delegazione ha incontrato prima il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, nella sede di piazza Unione, e poi l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, in via Conte di Ruvo ed ha ricevuto rassicurazioni che si sta lavorando per poter consentire alle famiglie di rivolgersi ad un pediatra del distretto più vicino all’area in questione e che prossimamente sarà promossa un’iniziativa per ottenere una deroga alla norma nazionale.

Portano avanti la battaglia 230 mamme, i sindaci di Scafa, Abbateggio, Alanno, Caramanico, Cugnoli, Lettomanoppello, San Valentino, Sant’Eufemia, Manoppello, Serramonacesca, Roccamorice, Turrivalignani e Salle, la deputata Daniela Torto e il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, del Movimento 5 Stelle, il capogruppo di Fratelli d’Italia Guerino Testa, il capogruppo del Partito Democratico Silvio Paolucci, già assessore regionale, e il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli.

Nei mesi scorsi , oltre ad aver dato vita a manifestazioni di protesta, avevano contattato il garante dell’infanzia Maria Concetta Falivene, l’assessore Nicoletta Verì, la segreteria del ministro della Salute Roberto Speranza per ribadire la necessità di assegnare nuove sedi ai pediatri inseriti nelle graduatorie del distretto sanitario di Scafa, affinché ai loro figli siano garantite «cure adatte all’età pediatrica».

Il sindaco di Scafa Maurizio Giancola ed una delle mamme presenti questa mattina in piazza Unione a Pescara, hanno ricordato che “Come è accaduto anche a Pescara e in altri territori della provincia nel distretto sanitario di Scafa i pediatri andati in pensione o trasferiti in un altro luogo non sono stati sostituiti.

Con una delibera della Regione del 25 gennaio scorso è stata prevista una deroga di tre mesi  per ampliare il massimale di pazienti per i due pediatri rimasti sul territorio. Sono 2.918 i bambini , da 0 a 14 anni, mentre il massimale previsto per legge è di 800 pazienti per ogni professionista. Una media di 1500 pazienti per ogni dottore.

La nostra battaglia va avanti da novembre ed ora attendiamo che le promesse ricevute diventino realtà: facciamo per il bene dei nostri figli”.

L’assessore Verì: “Una soluzione da attuare in 2 tempi: il primo, immediato, per rispondere alle aspettative delle famiglie; il secondo, strutturale, da portare all’attenzione degli organismi nazionali”.
In una nota si legge che l’assessore ha ricevuto una delegazione di famiglie e amministratori dell’area di Scafa, per individuare una procedura per superare la carenza di pediatri che numerosi residenti lamentano ormai da diversi mesi, nonostante l’accordo integrativo sottoscritto lo scorso gennaio tra Regione e associazioni di categoria per l’introduzione di una procedura straordinaria da attivare in caso di trasferimento o cessazione dal servizio di un medico.
Verì afferma:“La normativa nazionale di riferimento è molto articolata e stabilisce precisi parametri per l’istituzione di una nuova sede. Parametri, che ad oggi, per l’ambito territoriale di Scafa non ricorrono.
Nell’immediato, però, in sede di comitato regionale di pediatria, è stato concordato che per andare incontro alle esigenze delle famiglie dei ragazzi, alle stesse sarà data la possibilità di scegliere un pediatra operante nell’ambito territoriale contiguo.
Però, si tratta di una soluzione temporanea, nell’attesa di affrontare la questione in un ambito di sistema e coinvolgendo sui tavoli nazionali anche le altre Regioni che vivono le stesse problematiche, a causa della conformazione dei territori e per la presenza di piccoli centri ubicati in aree soprattutto interne.
Per queste situazioni è necessaria una modifica della normativa statale, che attualmente non può essere derogata dalle Regioni senza rischi di impugnativa.
E’ indispensabile, invece, introdurre deroghe specifiche per i Comuni più piccoli, che riguardino tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria.
Oggi il problema è quello del pediatra, ma se non cambiano le regole nazionali, domani ci troveremo ad affrontare quello dei medici di assistenza primaria, della continuità assistenziale, della specialistica.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte e in tutte le sedi istituzionali, alla luce anche delle importanti novità in materia di medicina territoriale previste nel Recovery Plan, che cambieranno radicalmente molti servizi, rendendoli sempre più vicini ai cittadini”.

 

Gigliola Edmondo: