Caro bollette e green pass stanno mettendo in ginocchio le attività commerciali a Pescara. Appello delle associazioni di categoria a governo e Regione. Anche il Comune chiede risorse.
17.148 euro: a tanto ammonta la salatissima bolletta della luce che il Caffè Excelsior di Pescara si è visto recapitare e in futuro per illuminare il bar verranno utilizzare le candele messe a disposizione dal parroco della vicina chiesa del Sacro Cuore di Gesù come ha detto oggi alla stampa Carlo Miccoli, titolare e presidente provinciale della Fipe – settore bar, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, l’associazione leader nel settore delle imprese che svolgono attività di ristorazione e di intrattenimento.
Hanno lanciato un grido dall’allarme a governo e Regione Abruzzo anche Riccardo Padovano, Presidente provinciale di Confcommercio , Gabriele Armenti, Presidente FIPE – Settore Ristoranti Banqueting e Giampiero Di Biase, Presidente Giovani FIPE di Pescara. Anche l’assessore comunale al commercio Alfredo Cremonese ha manifestato la vicinanza dell’Amministrazione a tutti coloro che stanno affrontando una crisi profonda a causa della pandemia.
Intanto Confartigianato chiede un incontro urgente al sindaco Carlo Masci per ragionare su quale sia la visione che l’amministrazione comunale immagina per la città di Pescara, già in crisi a causa all’emergenza sanitaria e adesso penalizzata dal caro-bollette e da “una serie di scelte che potrebbero penalizzare seriamente piccoli imprenditori, commercianti e artigiani, asse portante dell’economia della città”, dice Fabrizio Vianale. Sulla stessa linea anche l’Ascom Abruzzo che, in una nota, si schiera accatto a Confartigianato nella richiesta di un incontro con il sindaco Masci.
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