case popolari: il palazzo spugna di Pescara, in Via Salara Vecchia al civico 11/4, privo di ogni tipo di coibentazione e senza un sistema efficace di drenaggio di acqua piovana.
Dovranno occuparsi, ed in fretta, anche di questa palazzina i tecnici Ater che, come annunciato dall’amministratore Basile, dovranno nel giro di un mese fare una ricognizione puntuale delle condizioni in cui versano i ben 4500 alloggi sparsi sulla Provincia di Pescara. Al di là delle scosse sismiche che anche qui si sono fatte sentire ed hanno lasciato tracce, il problema più grave é quello delle infiltrazioni. L’acqua piovana allaga i balconi ed impregna i muri, dal quinto piano a scendere macchie nere e muffa dentro gli appartamenti ed anche nel vano scale, intonaco che si sbriciola come un biscotto e perfino gli infissi sono totalmente marciti. Nella parte esterna, a parte gli alberi che con il gran vento frustano i balconi e le ringhiere, provocando, in alcuni casi, anche la rottura dei cornicioni, tracce d’interventi tampone evidentemente inefficaci, perchè il problema più grande sembra essere causato dall’assenza totale sul tetto di coibentazione e di una grondaia perimetriche che faccia defluire l’acqua piovana esternamente. In realtà un tubo di scolo c’é ma incredibilmente va a scaricare tutta l’acqua sul balcone della residente del quinto piano, qui, per via di un avvallamento e di un ulteriore tubo quasi sempre tappato, l’acqua ristagna impregnando le mura e filtrando anche negli alloggi sottostanti:
“Abbiamo più volte chiesto l’intervento dei tecnici Ater – ci dice Natascia, l’inquilina del quinto piano – ma inutilmente, addirittura di recente un ingegnere Ater mi ha detto che non mi devo lamentare perchè vivo in un attico.”
Della vicenda é stato interessato anche il Gruppo Consigliare di Forza Italia, in particolare il Consigliere Comunale Vincenzo D’Incecco:
“Abbiamo inoltrato una lettera di protesta all’Ater – ci racconta D’Incecco – chiedendo interventi urgenti perchè é inaudito che ci siano cittadini pescaresi che debbano vivere in queste condizioni.”
Il Servizio del Tg8: