Caso Pizzoli: Morando: “Banca Etruria chiarisca sulla prassi di consegna della documentazione ad azionisti ed obbligazionisti”. Il vice ministro risponde all’interrogazione dell’Onorevole Giulio Sottanelli in Commissione Finanze.
I tempi lunghi risentono delle tante richieste ricevute, ma il Governo si dice pronto a chiedere chiarimenti agli Istituti, anche alla Banca Etruria sul caso specifico di Pizzoli. Questo il senso della risposta del Vice Ministro Enrico Morando sollecitato dal parlamentare abruzzese di Scelta Civica Giulio Sottanelli:
“Credo che la risposta del Ministero rappresenti un segnale di attenzione – dichiara in una nota Sottanelli – e ci auguriamo che il governo adesso agisca e chiarisca in fretta e definitivamente con gli istituti bancari la problematica denunciata dal Comitato di Pizzoli e da tanti azioni e obbligazionisti, è necessario ristabilire un clima di chiarezza e trasparenza verso chi ha denunciato di essere vittima di un’ingiustizia che spesso ha portato alla perdita dei risparmi di una vita”.
Nella risposta scritta del vice ministro Morando si legge:
“per quanto riguarda i tempi di consegna della documentazione, risulta che essi risentono della grande quantità di richieste ricevute da parte degli azionisti e degli obbligazionisti. Per quanto attiene alla firma richiesta ai clienti, si tratterebbe di una semplice dichiarazione di «ricevuta» della nota di accompagnamento e della documentazione in essa indicata” e che “risulterebbe inoltre che anche le altre «banche ponte» (Nuova Banca delle Marche, Nuova Carife e Nuova Carichieti) effettuano la consegna della documentazione richiesta dalla clientela con le medesime modalità – Riguardo a ciò il Vice Ministro Morando ha ulteriormente chiarito – E’ evidente il diverso valore giuridico della sottoscrizione di una ricevuta relativa all’avvenuta consegna, da parte delle «banche ponte», della documentazione richiesta da tali soggetti e della nota di accompagnamento, predisposta dalla banca, con la quale vengono chiariti natura e termini dei rapporti tra la banca stessa e l’azionista o obbligazionista delle banche poste in risoluzione, rispetto alla sottoscrizione della nota stessa, che potrebbe essere interpretata quale manifestazione dell’accettazione delle clausole contenute nella medesima nota” e ha proseguito “ove richiesta dagli istituti ponte, come sostenuto nell’interrogazione, tale sottoscrizione sarebbe certamente non conforme alla normativa in materia, rileva inoltre come essa non potrebbe neanche avere alcuna utilità ai fini del chiarimento dei predetti rapporti tra banca e cliente, posto che la disciplina regola già, in modo chiaro e compiuto, tali rapporti”. “Premesso questo” ha concluso Morando “il governo si riserva di intervenire presso gli amministratori delle nuove banche, al fine di ottenere chiarimenti circa la prassi seguita in occasione della consegna della documentazione richiesta dai titolari di azioni o obbligazioni subordinate emesse dalle banche poste in risoluzione”.