Caso Silvana Pica: indagata una terza persona. La Procura in questi giorni impegnata nell’analisi del rapporto del Pool Investigativo che ha riaperto il caso.
Inizia a trapelare qualcosa dalla Procura della Repubblica di Pescara dove il Sostituto Procuratore Anna Rita Mantini ha da qualche tempo deciso di riaprire il caso sulla scomparsa di Silvana Pica, la donna pescarese svanita nel nulla nel gennaio del 2012 e sulla cui sorte la stessa Procura, attraverso un altro Pm, ha forse troppo frettolosamente chiuso con un probabile suicidio. I familiari, in particolare il cognato Marcello Berghella e sua moglie Rossella Zaffiri, si sono sempre battuti per non far spegnere i riflettori su una vicenda caratterizzata da troppi elementi che indirizzavano verso scenari più inquietanti. A distanza di alcuni anni, indagando, per un’altra vicenda, sull’ex marito della Pica, il medico Vincenzo Berghella, il Pm Mantini ha deciso di rispolverare il vecchio fascicolo affidandolo ad un pool di esperti investigatori specializzati nei cosiddetti “Cold Case”. Dopo una prima proroga alle indagini qualcosa, dunque, comincia ad emergere. Diverse inchieste giornalistiche, anche la nostra trasmissione “Incronaca”, prendendo spunto da un lavoro effettuato dall’investigatore privato Ezio Denti, hanno puntato l’attenzione, quasi da subito, sulle due coinquiline di Silvana Pica, nel famoso appartamento di Viale Marconi. Due rumene che dopo la scomparsa di Silvana, fecero perdere nel giro di breve tempo, le loro tracce, una delle due, addirittura, distrusse la propria Sim Card rendendosi irreperibile. Gli investigatori le hanno rintracciate da tempo, ma il dato nuovo é che pare sia spuntata una terza persona, forse il compagno di una delle due, ma non c’è conferma su questo punto.
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