Caso Silvana Pica: restano in piedi due piste, fissato, invece, già da tempo il movente, certamente economico. Si tratta ora di capire chi ha fatto sparire Silvana Pica visto che all’allontanamento volontario o al suicidio non crede più nessuno.
Il borsino odierno, per quel che riguarda le indagini di un pool specifico della Polizia di Stato, con il coordinamento del Pm Anna Rita Mantini, parla di freccia giù per la pista legata alle sue coinquiline rumene, anche se si registrano interessanti sviluppi su questo fronte, e freccia su per quel che riguarda altre figure che avrebbero potuto ambire ad entrare in possesso degli averi della traduttrice pescarese. Sulle coinquiline rumene, dunque, nessun riscontro, a quanto ci é dato sapere, particolarmente significativo, anzi, pare che una delle due abbia riferito agli stessi inquirenti di avere forti dubbi sull’ipotesi suicidio. Resta però il fatto che le coinquiline erano tre e non due e che nel loro per così dire entourage facesse parte un personaggio pregiudicato di origini pugliesi, personaggio sul quale verranno effettuati a breve nuovi e più approfonditi accertamenti. Quello sul quale gli inquirenti pare stiano concentrando maggiormente la loro attenzione é sulla schiera di personaggi più o meno noti che hanno avuto a che fare con Silvana in particolare dopo la sua separazione con Vincenzo Berghella e soprattutto dopo che Silvana é venuta in possesso di significative somme di denaro. Chi poteva essere interessato a queste somme? Si parla di una cifra di oltre 50 mila euro. C’é poi il giallo sul dispositivo di sentenza di una causa tra lei e il suo ex marito per divisioni di beni dopo la separazione, un dispositivo nelle mani degli investigatori che, sebbene non sia stato secretato, resta ignoto a tutti e sul cui contenuto pare si siano soffermate in modo particolarmente significativo le attenzioni degli investigatori.