Un bimbo di due anni e mezzo è morto azzannato dai cani in contrada Cantò a Cepagatti.
La tragedia nel pomeriggio di ieri nelle campagne del Pescarese, a Cepagatti: dove un bambino di poco più di un anno e mezzo è stato azzannato dal cane del padre ed è morto a causa delle ferite riportate. Inutile, infatti, la disperata corsa del genitore verso il più vicino ospedale, a Chieti. L’episodio è avvenuto in un’area rurale, in via Moncocitto. Il bambino, che avrebbe compiuto due anni a febbraio prossimo, era con il padre e con la moglie di quest’ultimo, impegnati in un trasloco. Mentre i due adulti stavano spostando alcuni mobili, il piccolo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, si sarebbe allontanato di alcuni metri. Nel piazzale della proprietà, legato con una catena ad un albero, c’era un cane di razza corso, che lo avrebbe azzannato. E’ stato subito lanciato l’allarme, ma, nonostante il tempestivo intervento dell’eliambulanza, inviata dalla centrale operativa del 118 di Pescara insieme ad un’autoambulanza, il padre, prima dell’arrivo dei soccorritori, ha preferito caricare il figlio in macchina per portarlo all’ospedale di Chieti. La corsa disperata per arrivare in pronto soccorso e salvare la vita del piccolo, però, si è rivelata vana, così come inutili sono stati tutti i tentativi di rianimarlo da parte dei medici. A Cepagatti sono subito arrivati i Carabinieri, per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il cane è stato sequestrato ed è attualmente in custodia in un canile. Probabilmente, riferiscono i militari dell’Arma, il padre del piccolo è legalmente proprietario dell’animale.
Il pubblico ministero della Procura di Pescara, Silvia Santoro, ha aperto un fascicolo; indagini ed accertamenti a cura dei Carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Pescara, coordinati dal maggiore Claudio Scarponi. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria: oggi si deciderà se sarà necessaria l’autopsia o se potrà essere riconsegnata ai famigliari. Sconvolta la comunità di Cepagatti, a pochi chilometri da Pescara, una volta appresa la notizia della tragedia.
“È un dolore pazzesco – ha detto il sindaco, Sirena Rapattoni all’ANSA – sono rimasta senza parole per questa tragedia che colpisce tutti noi. Non sono solo un sindaco, ma anche una mamma. È una cosa davvero tremenda”.
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Un bimbo di due anni e mezzo è morto oggi pomeriggi0 in contrada Cantò a Cepagatti dopo essere stato azzannato da cani di grossa taglia, molossoidi di razza Corso. Il piccolo si chiamava Ferdinando Di Rocco. Sul posto era arrivato un elicottero del 118 ma i genitori avrebbero tentato una corsa disperata all’ospedale più vicino, il Santissima Annunziata di Chieti. Al pronto soccorso i sanitari hanno tentato di rianimare il bimbo ma non c’è stato nulla da fare. Sul corpo sono stati riscontrati evidenti morsi al cranio. I carabinieri stanno svolgendo indagini . Il padre ,M.D.R., 35 anni, che ha altri due figli di poco più grandi pare che sia entrato nel recinto dei cani di proprietà e che il piccolo lo abbia seguito. I cani non lo avrebbero riconosciuto e lo avrebbero aggredito davanti agli occhi disperati dell’uomo.
STORIA DEL CANE CORSO:
La storia del cane corso è molto antica e racconta la vita dei romani fino ai giorni d’oggi. Il cane corso è considerato la maggior testimonianza di razza ancestrale che ha mantenuto le sue caratteristiche particolari nel corso dei secoli. Il termine “corso” viene dal greco Kortos (recinto) e dal latino Cohors (guardia, protettore):i suoi progenitori molossi romani furono utilizzati per secoli come guardia del bestiame e della proprietà, come difesa personale, ausiliare bellico e per la caccia. Il cane corso ha conservato così nel tempo la sua natura aggressiva, combattiva e forte. Da molti anni gli usi tradizionali del cane corso si sono ridotti: ora viene considerato un animale da compagnia e, grazie a questo cambiamento e alla vita sociale , ha imparato a reagire solo quando necessario, così da diventare un fedele compagno di vita.