Hanno scritto ai Parlamentari di Abruzzo e Molise Cgil e Sunia per chiedere di prorogare la sospensione degli sfratti. “Il blocco scade il 31 dicembre, migliaia di famiglie rischiano di rimanere senza casa”.
“Con la fine del blocco degli sfratti al 31 dicembre e senza norme che ne prevedano la sospensione delle esecuzioni nella legge di Bilancio 2021, rischiamo che rimangano senza casa migliaia e migliaia di famiglie”. A lanciare l’allarme sono la Cgil Abruzzo Molise e il Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari (Sunia) Abruzzo Molise, che hanno scritto una lettera ai parlamentari eletti nelle due regioni per sottolineare come, nella manovra di bilancio 2021 che si sta discutendo in Parlamento, non sia prevista “la proroga della sospensione degli sfratti, nonché la possibilità di evitarne di nuovi per le molte famiglie, commerciati e artigiani colpiti dagli effetti economici del Covid-19”.
“Una decisione grave che rischia di mettere in ginocchio tante famiglie e attività economiche delle nostre regioni”, commentano i due sindacati, che ricordano “quanto avvenuto nel 2019, ben prima della pandemia, quando in Abruzzo e in Molise le richieste di sfratto, senza considerare gli esercizi commerciali, furono circa 1.600”.
L’eventualità che non venga prevista la proroga della sospensione, spiegano Cgil e Sunia nella lettera, “risulterebbe del tutto grave e incomprensibile, anche alla luce degli intendimenti emersi durante la discussione del Def e degli impegni assunti dal Governo, e significherebbe gettare benzina sul fuoco sul disagio sociale. Va considerato inoltre – scrivono ancora le due sigle – che la ripresa delle esecuzioni degli sfratti metterebbe a dura prova i Comuni che non potranno affrontare, con adeguati servizi sociali, questa nuova emergenza e, più in generale, le strutture di assistenza pubbliche e private che ordinariamente intervengono per la prima tutela dei nuclei familiari sfrattati. Se consideriamo che a breve dovrebbe partire la campagna vaccinale contro il coronavirus, che secondo le previsioni del governo terminerebbe non prima del prossimo autunno, questo non farebbe che aggiungere un’emergenza casa aggravata a dismisura dalla più generale emergenza sanitaria”.
“L’alternativa allo sfratto selvaggio – evidenziano – esiste e consiste nel prevedere misure che consentano di salvaguardare la locazione evitando il contenzioso giudiziario e incentivando e agevolando, con lo strumento fiscale, la rinegoziazione per la diminuzione degli affitti, dando ristoro economico ai proprietari che accettano di ridurre sensibilmente i canoni di affitto, aumentando le risorse dei fondi di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole, per consentire alle parti di mantenere in vita i contratti dentro un più ampio patto sociale per la casa tra associazioni degli inquilini, associazioni dei proprietari, Governo, Regioni e Comuni”.
Cgil e Sunia, infine, sottolineano che “resta la necessità, da parte della Regione Abruzzo, di mettere a disposizione i quasi cinque milioni di euro dei fondi nazionali a sostegno dell’affitto e per la morosità incolpevole; definire in tempi brevi un Piano nazionale di edilizia residenziale pubblica pluriennale sostenuto dalle risorse inutilizzate della ex Gescal e da quota parte delle risorse disponibili con il Recovery Fund; riaprire i tavoli degli accordi territoriali sugli affitti concordati per una revisione in diminuzione dei parametri degli affitti che tengano conto delle mutate condizioni economiche indotte dalla pandemia”.